ConTestiDiversi è una Fiera della Piccola e Media Editoria alla seconda edizione, quest’anno ospitata, nelle giornate del 5 e 6 ottobre, dal comune di Labico (RM), parte del Sistema Bibliotecario dei Monti Prenestini. In quest’occasione ho avuto il piacere di incontrare finalmente de visu Vera Ambra, consulente editoriale di Akkuaria, Associazione di Web-Promozione artistico-culturale in Internet, da me conosciuta in occasione della IV edizione Premio Letterario “Fortunato Pasqualino” nel settembre 2011. Assieme ad altri autori selezionati nel corso di varie edizioni del predetto contest letterario, ho tenuto a battesimo “Oro e Argento”, Piccola Enciclopedia di Autori Contemporanei, nuovissimo progetto editoriale di Akkuaria a oggi composto da cinque volumi incentrati ciascuno su tematiche differenti. Nel volume “I volti delle donne” il mio racconto breve “Dagherrotipi emotivi”, storia della conversazione immaginaria di una bimba di pochi giorni con sua madre.
L’aspetto positivo di eventi come questo risiede nell’ottima opera di propaganda e pubblicizzazione live delle opere presentate e nel poter condividere con gli autori e il pubblico di lettori presente esperienze scrittorie diverse. Io ne ho approfittato per parlare delle infinite potenzialità del racconto breve, ingiustamente ed erroneamente per lungo tempo considerato un genere letterario minore e, per tale ragione, snobbato dalla grande editoria se non per proporre opere di autori già affermati. Il discorso, in realtà, è molto più complesso di quanto non si pensi; se, infatti, è risaputo come molte case editrici preferiscano non investire in pubblicazioni di racconti puntando su opere letterarie più corpose come il romanzo o il saggio, è altrettanto palese come la stesura di un buon racconto richieda una certa dose di abilità narrativa. Nel romanzo l’autore può tranquillamente giocare al rilancio grazie alla progressione in capitoli colmando eventuali lacune o defaillance narrative nel prosieguo della storia. La stessa cosa non si può dire del racconto; se quest’ultimo manca di incisività non ci si potrà avvalere di recuperi in differita. E continuando a parlare di racconti e romanzi e delle differenze tra gli uni e gli altri, l’immagine che più mi viene a mente è quella da me usata nell’intervista rilasciata a Tommaso Maria Lovato in cui paragonavo il romanzo a un film e il racconto breve a una scena dello stesso; considerando come sicuramente a ciascuno di noi sia capitato, almeno per una volta, di aver assistito a proiezioni filmiche deludenti conservando, viceversa, il ricordo nitido di sequenze cinematografiche particolarmente incisive.
La scrittura resta comunque un gran piacere e un atto creativo di grande importanza da qualsiasi prospettiva lo si voglia inquadrare. E la lettura, seconda ma non per questo ultima, un atto dovuto a noi stessi e una passione che aiuta a crescere. Da continuare a coltivare con sistematicità nella nostra quotidianità più spicciola come addetti ai lavori e semplici spettatori, a dieci come a novant’anni.
Lucia Guida