
Successo per la presentazione della nuova silloge poetica “Maria, che ti ho incontrato” di Rossana Quattrocchi: poesia, musica e psiche in un viaggio multisensoriale guidato da Valentina Giua.
Nel cuore di una serata colma di suggestioni e bellezza, che si è svolto presso il locale Mezzaparola, in Via Landolina, la poesia ha saputo trasformare questa occasione in un vero e proprio viaggio multisensoriale: la presentazione della silloge poetica di Rossana Quattrocchi, un cammino in quattro tappe che ha condotto il pubblico attraverso le stanze più intime dell’anima.
A guidare questo percorso, la voce intensa e appassionata di Valentina Giua, lettrice e conduttrice della serata, che ha saputo tessere il filo in una sottile trama di parole, musica ed emozioni, intrecciandola con maestria significati e sensazioni.
Il viaggio della poesia, come ha voluto definirlo la stessa Valentina in apertura, ha preso il via con una riflessione sulla natura stessa dell’arte poetica: un ponte tra visibile e invisibile, tra dolore e rinascita, tra la pelle e l’infinito. La poesia di Rossana non è solo narrazione, è esperienza, materia viva che si lascia attraversare, toccare, respirare. Le sue parole sono ferite e guarigione, eco di sentimenti universali che trovano spazio nella voce di chi le legge e nel cuore di chi le ascolta.
Le quattro tappe in cui è stato articolato l’incontro – Il Dolore e il Silenzio; Amore, Libertà e Pelle; Scelte e Consapevolezza; Radici, Attese e Possibilità – hanno scandito il ritmo della serata, ciascuna introdotta con intensità e impreziosita dalle letture vibranti di Dario Miele, che ha dato voce ai versi di Rossana con sensibilità e trasporto, facendo emergere tutta la profondità e la musicalità insita nei testi.
La prima tappa, Il Dolore e il Silenzio, ha aperto il sipario su un universo poetico in cui la sofferenza non grida, ma si fa sussurro, preghiera, eco. Valentina Giua ha evocato il silenzio sacro della parola poetica, lasciando poi spazio alle letture di “Il poeta piange in silenzio” e “Dopo di te“, chiuse da un momento di struggente delicatezza: Eva Nouar, con la sua voce calda e profonda, ha interpretato “Baby, Can I Hold You“, tracciando un solco emotivo che ha unito versi e note, lasciando nell’aria una vibrazione di dolce malinconia.
La seconda tappa, Amore, Libertà e Pelle, ha portato il pubblico in volo, come il gabbiano simbolo dell’amore inquieto di Rossana. L’amore qui è desiderio, pelle, vuoto e presenza, un atto di libertà. Le poesie “Gabbiano libero” e “Amore di pelle” sono state lette con passione, seguite da “Back to Black“, interpretata magistralmente da Eva Nouar, che ha saputo fondere il peso della nostalgia alla potenza dell’amore non posseduto. La fusione tra poesia e musica ha reso palpabile la tensione tra il desiderio e l’assenza, regalando agli spettatori un momento di pura emozione.
A impreziosire la serata, l’intervento dell’autrice Rossana Quattrocchi, che ha offerto uno sguardo psicologico sulla poesia come strumento di guarigione e introspezione. La sua riflessione ha aperto un dialogo profondo con il pubblico, mostrando come i versi siano anche cura, accoglienza, trasformazione. Ogni poesia, ha spiegato Rossana, non è solo un frammento di un vissuto personale, ma diventa esperienza condivisa, specchio di un’umanità che, attraverso le parole, trova conforto e riconoscimento.
Nella terza tappa, Scelte e Consapevolezza, si è affrontato il momento del bivio, dell’atto di coraggio. Rossana, con parole sobrie e taglienti, racconta la fragilità come luogo di bellezza. Le letture di “Saprò cosa fare” e “Fai l’amore” hanno introdotto una dimensione di lotta e rinascita, suggellate da una potente interpretazione di Eva Nouar di “Believe“, che ha fatto vibrare la sala. Il pubblico ha accolto con un silenzio carico di emozione ogni parola, ogni nota, lasciandosi trasportare in un percorso di consapevolezza e accettazione.
È stato poi il momento di Vera Ambra, editrice e fondatrice di Akkuaria, figura chiave nella promozione della poesia contemporanea. Con il suo intervento, ha testimoniato l’importanza della parola come atto di resistenza e dono, lodando il talento di Rossana e la forza della sua scrittura. Un momento di grande umanità e gratitudine condivisa, in cui si è ribadito il ruolo fondamentale della poesia nel dare voce a ciò che spesso resta inespresso.
Infine, la quarta tappa, Radici, Attese e Possibilità, ha chiuso il cerchio con una struggente malinconia. Le poesie “Sono nata a Porto” e “Io non t’aspetto” hanno evocato luoghi della memoria e dell’attesa, accompagnate dalla delicata intensità della voce di Eva Nouar in “Lost on You“, creando un’atmosfera sospesa, in cui ogni nota sembrava trattenere il respiro del pubblico. Il fluire delle parole e delle melodie ha reso tangibile il senso del tempo, del ricordo e delle speranze non dette.
La conclusione è stata un atto d’amore verso la poesia stessa. “Se posso innamorarmi ancora“, letta da Valentina, ha lasciato un’eco potente, che si è intrecciata con l’ultima canzone, “Flowers“, in un inno alla possibilità di rinascere, di scegliere ogni giorno l’amore, la poesia, la bellezza. Un epilogo carico di significato, che ha suggellato l’importanza di continuare a cercare e a trovare nelle parole un rifugio e una spinta verso il domani.
Valentina Giua, già nota nel panorama culturale per il suo impegno nella promozione della poesia contemporanea, ha offerto riflessioni profonde e al tempo stesso leggere, toccando con intelligenza e ironia anche tematiche legate alla psicologia dell’intimità, alla sessualità e al bisogno umano di connessione.
Rossana Quattrocchi, con la sua scrittura intima e potente, si è rivelata una custode di parole autentiche, capaci di toccare corde profonde. La sua poesia, accompagnata dall’eleganza interpretativa di Valentina e Dario, dall’anima musicale di Eva e dalla sapiente cornice offerta da Vera Ambra, ha trovato il suo luogo, il suo tempo, il suo pubblico.
Una serata che ha celebrato la poesia come scelta di vita, come atto rivoluzionario e intimo. Come sussurro che, anche nel silenzio, continua a parlare.