«Nino vide dileguare la testa di Cettina col suo fazzoletto di foulard azzurro che palpitava al vento».
In pochi tratti, un’idea di giovinezza piena di definitive conquiste da riedificare il mattino seguente.
Il Nino di Ettore Patti rivela il traguardo innocente della descrizione di un attimo, la desolante necessità di riconoscersi in un sentimento trasposto magistralmente, con brio letterario dal suo stesso narratore.
L’accurato centro d’interesse dell’Atelier del venerdì, di questa settimana, si rivela fondato sui giovani autori che, traendo vigore dalla dimensione narrativa contenuta in Un bellissimo novembre, svelano una forza molteplice, una variegata pluridimensionalità testuale tale da trasformare la letteratura contemporanea in movimento pienamente costruttivo.
L’incontro, coordinato dalle associazioni “I Lettulandi” e “Akkuaria” e condotto da Grazia Maria Scardaci e da Vera Ambra, ha visto ospiti della rassegna l’attrice Valentina Ferrante, pronipote dello scrittore Ercole Patti, e gli scrittori emergenti Luana Gloria Paladino, Giuseppe Guerrera e Shakira Fisichella.
L’Atelier, nato per un autentico confronto fra le idee creative, si è incentrato sulla figura letteraria di Ercole Patti, attraverso la lettura e la narrazione delle scelte vissute dal giornalista, integrando le preferenze stilistiche e letterarie degli autori in presentazione dei propri libri.
Luana Gloria Paladino, con il testo Mio fratello è un uomo che scrive, interseca la sua raccolta di racconti all’interno della poetica di Patti, facendo emergere i suoi personaggi che nascono già vitali, essenziali e determinanti.
Luana esprime nei suoi scritti dei messaggi positivi che s’intrecciano a situazioni prospettiche non lontane da Il Viaggiatore oscuro di Giuseppe Guerrera, alla ricerca di una scoperta che sembra salvezza ma, talvolta, diviene soltanto un plotter, un falso finale o l’ideazione di un doppio a tese larghe.
Giuseppe genera un modello sospeso dell’oscuro, una materia non lontana dallo scritto di Shakira Fisichella Il Gioco di Perseo, un poliziesco-thriller con elementi indiziali sapientemente da collegare senza perderci la testa.
Giuseppe, Luana, Shakira si ispirano all’arte asciutta della scrittura di Ercole Patti, all’essenzialità del costruito che determina l’idea bidimensionale della scrittura del giornalista: la sensualità oscillante fra i sentimenti duali dell’esistere.
Grati ai caffè letterari frequentati da Ercole Patti durante i soggiorni romani, l’Atelier del venerdì sviluppa le argomentazioni letterarie per tradurle in emozioni condivise.
Il confronto fra la scrittura di ieri e la poetica moderna segna, con passi diversi, l’essenzialità di non spezzare il filo, la corrente creativa che dal passato lancia input sostanziali alla rinascita del nuovo.
Luogo sostanziale del confronto è la Biblioteca Comunale “Vincenzo Bellini”, sede naturale dell’Atelier del venerdì, che ringrazio infinitamente per la disponibilità e per l’accoglienza offerta.
Grazia Maria Scardaci