L’Atelier del venerdì apre i suoi incontri pomeridiani, presso la Biblioteca Vincenzo Bellini di Via di Sangiuliano, con la presentazione del libro “Parole che servono a dire” di Rossana Quattrocchi.
Dalla scrittura teatrale all’urlo interiore trasfuso nelle parole lucide ed essenziali che raccolgono la vita vissuta, scivolata e compressa in una nuvola condivisa, respirata idealmente fra «le molli parole».
Molteplici voci sussurravano, nella piena sala della biblioteca, per la scoperta inattesa e complessa di uno zibaldone poetico che mette in ordine gli eventi sotto la voce delle emozioni.
In viaggio verso un percorso di vita, in compagnia di ascolti scelti e mediati da relatori introiettati nella scrittura di Rossana, parteci dell’ideale strada spartita fuori dai confini e nelle scelte oculate, intense, straordinariamente profonde dell’autrice.
L’incontro, condotto dai relatori Grazia Maria Scardaci e Filippo Tusa, promosso da Vera Ambra, poetessa ed editrice di Akkuaria, ha trovato un pubblico partecipato, alla ricerca del passato-presente, certamente in divenire, scoperto fra le bellissime pagine di un autentico “meriggiare”.
La poetica di “Parole che servono a dire” è un promontorio di certezze da osservare a piedi nudi come nell’eponimo nel testo «M’assomigli adesso /libero /che abbandoni le tue scarpe», l’autrice legge la vita fra gli occhi del mondo e ritroviamo ancora un passo nell’ode a Francesca che parla d’amore in un metro di Pace, fra «Amori perduti, / mai avuti, /cercati in silenzio/ tra brividi incolti.»
Il Primo Atelier ha prodotto stupore e bellezza, appuntamento al 13 ottobre, stessa sede e stesso orario, per la presentazione del Manifesto del Cammino Poetico e degli Atti del Convegno “Perché parlare di poesia oggi?”.
Grazia Maria Scardaci
Foto di Claudio Bonaccorsi