Succedono cose, a volte, destinate a cambiare per sempre il percorso di una vita; eventi inaspettati e imprevedibili che piombano addosso, come macigni, senza che si possa presagirli, deviarli o scongiurarli.
La storia che oggi vi narro parla di tutto questo, e di come si possano affrontare, vittoriosamente, anche i più drastici stravolgimenti.
A raccontarsi è Rossana Bonafede, attrice tra le più accreditate e affermate dello scenario teatrale siciliano (e non solo) che, in una calda sera d’estate, decide di confidarsi, di aprirmi le porte del suo cuore:
“Ho debuttato quando ero ancora una ragazzina; Arnoldo Foà mi volle per ‘La Roba’ di Verga, e da allora non mi sono più fermata. Ho frequentato la scuola di recitazione del teatro stabile di Catania, sotto la guida di Mario Giusti, crescendo sia umanamente che artisticamente.”
Rossana è destinata ad una carriera brillante, costellata di formidabili successi, di esaltanti tournée, di molteplici “tutto esaurito” nei più prestigiosi teatri nazionali. Lavora accanto a grandi nomi come Giulio Brogi, Massimo Dapporto, Sandra Milo, Gianfranco D’Angelo, Orso Maria Guerrini (giusto per citarne alcuni), affermandosi, giorno dopo giorno, come straordinaria professionista.
“Ho speso buona parte della mia esistenza al teatro Stabile di Catania e ho lavorato con moltissimi colleghi noti al grande pubblico: Turi Ferro, Ida Carrara, Ileana Rigano, Mariella Lo Giudice, Tuccio Musumeci, Pippo Pattavina, Guia Jelo, e potrei nominarne moltissimi altri ancora, ma l’elenco sarebbe davvero troppo lungo.
Mi sento oggi più che mai artisticamente legata a tantissimi colleghi, attori, produttori e registi, tutte persone meravigliose, eccezionali artisti con i quali portiamo avanti interessanti progetti “.
Una vita spesa e vissuta per e con il palcoscenico fino a quando, quattro anni fa, per Rossana arriva il cambiamento inesorabile, l’evento imprevisto che stravolgerà la sua vita: un devastante incidente.
A partire dal quel tragico giorno, infatti, prende il via un lungo e difficile periodo buio, durante il quale deve confrontarsi pure con il Covid e con la perdita della sua adorata mamma, che lascia un vuoto incolmabile per gli anni che verranno!
Ripercorre con visibile pena quei momenti e mi spiega come un istante sfortunato possa racchiudere il senso di una vita intera.
“Nel 2019 stavo andando in studio di registrazione e mentre attraversavo sulle strisce pedonali, una macchina mi ha letteralmente travolta. L’incidente mi ha causato la frattura scomposta del femore e sono rimasta viva per miracolo; ho subito due interventi in rapida successione, ma non tutto è andato secondo i piani, lasciandomi, alla fine, il nervo sciatico irrimediabilmente lesionato. Ho iniziato una lunga fisioterapia che, con determinazione e qualche momento di sconforto, mi ha permesso di riprendere in mano la mia vita.
Oggi sto meglio, ho ripreso a camminare e a credere in un futuro migliore. Faccio ginnastica tutti i giorni, per migliorare sempre più l’efficienza e la stabilità del mio corpo. Torno sul palcoscenico, che per un’artista rappresenta la vita, totalmente trasformata da questa esperienza, tragica e dolorosa, durata quattro interminabili anni”
A dispetto delle più catastrofiche previsioni mediche, figuratale da molti specialisti, Rossana non si arrende ad un corpo che non risponde come vorrebbe… evoca tutta la forza che custodisce in fondo all’anima e la convoglia per raggiungere il suo obiettivo: tornare a camminare. Con la grande tenacia di cui è naturalmente dotata ci riesce!
Rossana Bonafede attraversa la più terrificante delle tempeste, la domina e se la lascia alle spalle; il peggio è passato e adesso è felicemente impegnata con tantissimi progetti.
Tra i tanti momenti da raccontare, la bellissima esperienza, di cui mi informa entusiasta, che la vede diretta da Cinzia Maccagnano, e che la terrà occupata ancora per qualche data.
“In questo periodo sono stata in scena con ‘La rimozione’ spettacolo tratto dall’omonimo racconto di Leonardo Sciascia, un racconto in cui l’autore parla di devozione e di miracoli.”
Nel frattempo la Bonafede lavora già per alcuni futuri spettacoli. Mi anticipa qualcosa. Uno la vedrà diretta da Nicola Costa, eccellente drammaturgo, attore e regista, che la accompagnerà, come protagonista sulla scena, in questo attesissimo lavoro, “l’analista”, il cui debutto al teatro del Canovaccio è previsto per il prossimo gennaio.
Poi, a seguire, un altra prova importante che la impegnerà per interpretare Liza Minnelli.
È il momento del riscatto, della rinascita a nuova vita. È il momento di una grande rivincita, per aver sofferto in silenzio, per le porte sbattute in faccia, per quelle volte in cui le hanno voltato le spalle e per essersi sentita privata della sua stessa sostanza.
“Il mio grande desiderio è che tutto torni ad essere bello e sereno com’era qualche decennio fa. I rapporti umani erano migliori sotto ogni aspetto. Ho ancora fiducia che si possa tornare a star bene come allora. La vita è colma di alti e bassi: qualche volta si cade ma ci si rialza sempre!”
E noi questo le auguriamo, di rialzarsi per non cadere più.
Linda Minnella