Due giorni di straordinaria intensità quelli del convegno organizzato, con il patrocinio del Comune di Catania, da Vera Ambra (presidente di Akkuaria), Grazia Maria Scardaci (fondatrice del gruppo I LettuLandi), Valentina Giua (co-fondatrice di Officinae Poiesis) e Melania Valenti, (co-fondatrice di Appunti diVersi) che hanno visto la poesia protagonista dell’interessante convention ospitata nei locali della Biblioteca Vincenzo Bellini di Catania.
I lavori, coordinati da Linda Minnella, referente di Ipermedia, hanno visto in successione confronti, dibattiti, reading poetici, illustri relatori e argomenti coinvolgenti che hanno fatto sì che l’occasione fosse perfetta pure per dare corpo al Manifesto del cammino poetico.
Emblema della due giorni di incontri, l’immagine riportata sulle locandine, una elaborazione grafica concepita da Vera Ambra e che ritrae simbolicamente Enheduanna, la prima poetessa della storia, che merita di essere ricordata per il suo contributo alla letteratura e alla cultura sumera.
Nel corso della prima giornata si sono dati il cambio, al tavolo dei relatori, nomi noti del panorama culturale.
Interessante l’intervento di Vera Ambra che ha condiviso un’esperienza personale toccante, per sottolineare il potere salvifico della poesia, cura infallibile contro il male dell’anima, mezzo d’elezione per elevarsi dalle proprie sofferenze attraverso l’esternazione del proprio più intimo sentire.
Ha raccontato del figlio, Giorgio, e di come scrivere e raccontarsi in poesia, verso dopo verso, sia servito ad alleviare le ferite che pungenti attanagliavano l’esistenza di un ragazzino troppo giovane per sopportare pesi più grandi di lui.
Straordinario poi Matteo Licari, docente di Sociologia dei Gruppi, che ha posto l’accento sul tema “L’immensa forza della poesia”. Attraverso la potenza espressiva della parola la comunicazione prende vita e corpo, i pensieri diventano tangibili, scritti nero su bianco; e arriva forte e chiaro un messaggio: la memoria vive più a lungo nella parola che nei monumenti di pietra… ecco che i poeti sono dunque “levigatori di parole”.
E sempre per parlare della potenza della poesia la disquisizione di Giuseppina Cuddé, Docente di Lingua Francese che ha trattato approfonditamente il tema del valore della poesia… Salvezza dell’io.
«La poesia -ci dice Giuseppina Cuddé- è istinto, passione, desiderio di andare oltre le apparenze, scavare dentro le emozioni che attraversano le giornate di ognuno di noi. Suggestioni che incrociano uno sguardo attento, un film visto tante volte ma, che in determinate circostanze, può creare all’interno dei nostri sensi infiniti incanti.”
Enrico Pappalardo, attore, ha invece coinvolto il pubblico parlando del leggere per immagini, che vuol dire cogliere il significato ideativo del linguaggio in generale e del linguaggio visuale, stimolare la fantasia, viaggiare in mondi, vivere avventure fantastiche… e per un attore, si sa, tutto questo è fondamentale, soprattutto per la preparazione del proprio personaggio!
Ad aprire la seconda giornata di lavori, l’eccezionale “Madrina” del convegno, la professoressa Lina Maria Ugolini, autrice nonché docente di Poesia per musica e Drammaturgia musicale al Conservatorio Antonio Vivaldi. Il suo intervento su “La lingua del suono. Poesia e musica d’arte” ha tenuto alta l’attenzione e ha analizzato in maniera ineccepibile il legame strettissimo e inevitabile tra i vari elementi posti in essere. “Parlare di poesia e di musica in quanto rapporto dialettico finalizzato alla creazione di un’unica forma espressiva, quella poetico-musicale, vuol dire prospettarci un percorso cognitivo aperto a stimoli concettuali ed emotivi atti a stabilire una pratica d’invenzione e d’espressione – spiega Lina Maria Ugolini- perché la poesia è vicina al mistero della vita, affina la sensibilità, lo sguardo dell’artista sul mondo, rappresenta la creta del linguaggio.”
Santino Mirabella, Magistrato, ha invece parlato della poesia nel terzo millennio… attraverso esempi, citazioni, canzoni e cantautori ha brillantemente esposto un pensiero condiviso sulla trasformazione della poesia e della sua interpretazione in un arco di tempo che va dagli anni sessanta ad oggi!
A parlare poi Orazio Maria Valastro, Sociologo, che ha voluto condividere versi e riflessioni per porre al centro dell’attenzione «Thrinakia: l’isola mitica del sole e la sua eredità poetica». Una serie di letture e poesie che hanno incantato la platea.
“La poesia dell’istante: percorsi itineranti e poetici nel quotidiano” è stato, invece, l’argomento sentito e partecipato, trattato da Grazia Maria Scardaci, autrice nonché fondatrice del gruppo I LettuLandi, che ha voluto raccontare delle coinvolgenti esperienze maturate attraverso questa interpretazione dell’immediatezza e del sentire spontaneo che diviene mezzo espressivo di una poetica che sgorga senza filtri dal profondo dell’anima.
È stato poi il momento dell’Healing Poetry. La cura delle parole e la narrativa dell’uomo a cura di Filippo Tusa, studente di medicina che, durante il proprio intervento, ha portato la testimonianza di una collega romana che ha sperimentato in corsia quanto possa essere curativo l’utilizzo della poesia.
Valentina Giua, Autrice, fondatrice di Officinae Poiesis ha invece regalato al pubblico una serie di riflessioni e di immagini sul tema “L’introspezione psicologica sull’interiorità del poeta”, argomento da tempo posto al centro di svariati incontri che analizzano la figura del poeta, così fragile e forte allo stesso tempo, così coraggiosamente capace di mettersi a nudo mostrando i più intimi pensieri.
“Cenni di sociologia della poesia” sono stati egregiamente trattati da Renato Pennisi, scrittore.
Salvatore Quasimodo affermava “la poesia rivela un sentimento che il poeta pensa essere individuale, personale e che il lettore avverte come proprio”.
Il poeta ha quindi la capacità di rendere universale il sentire, accende emozioni, bagliori che si fanno sensazioni, crea una straordinaria empatia tra sé e il lettore. Elementi questi che sottolineano che la poesia è un vero e proprio bene culturale e come tale va trattata.
A fine convegno “La poesia e le altre arti come difesa dall’intelligenza artificiale”, un tema quanto mai attuale che Melania Valenti, Docente, ideatrice e cofondatrice del progetto Appunti diVersi, ha voluto trattare attraverso un acceso confronto/dibattito. L’intelligenza artificiale (oggi alla portata di tutti grazie a “Chat GPT”) è in grado di generare risultati sorprendenti ma è limitata dagli input su cui è stata addestrata, non ha emozioni o esperienze personali, opera solo sulla base delle informazioni e delle regole che gli vengono fornite.
«La creatività umana – sottolinea Melania Valenti – è un processo unico e complesso che coinvolge molte componenti, tra cui l’immaginazione, l’emozione, la sensibilità e la comunicazione. L’intelligenza artificiale potrà dire cosa è silenzio ma non saprà mai ascoltarlo.»
La conclusione del convegno, portato a termine con l’assistenza e collaborazione del personale della Biblioteca Vincenzo Bellini e in particolare della dott.ssa Sabina Murabito e Salvo Vazzana, segna contestualmente l’avvio del Cammino poetico, sancito da un manifesto, che al più presto verrà formalizzato da quanti hanno già sottoscritto il proprio impegno per far sì che il fuoco della poesia rimanga sempre acceso e vivo!
Linda Minnella