Pignatello e Luvarà: due giovanissimi Autori a confronti

Posted by on May 28th, 2023 and filed under News, Recensioni. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. Both comments and pings are currently closed.

I due libri in questione sono uno scritto da un giovanissimo  liceale  e l’altro da una altrettanto giovane studentessa. Il caso ha voluto e forse non solo il caso, che la lettura dei due libri sia avvenuta quasi contemporaneamente, poiché mi ha dato modo di riflettere su un argomento di vita vissuta che riguarda lo stesso argomento che è sempre esistito e continuerà ad esistere finché l’umanità vivrà.

È stato come vedere le due facce di una stessa moneta  analizzandone  i contorni  nei minimi  particolari.   La moneta, ossia l’argomento, altro non è che l’Amore e più precisamente il PRIMO amore, quello che nel bene e nel male tutti gli esseri umani hanno vissuto e continueranno a vivere in futuro.

Nulla di nuovo, dunque sotto il sole.

L’argomento è sempre esistito ed evidenziato al punto di mitizzarne il contenuto. Ricordo a tal uopo il dramma di Psiche ed Eros esternato dal mondo classico greco e che ha dato luogo ed impulso all’attività poetica di tempi più recenti. Mi sembra abbastanza superfluo , ma bastevole citare Dante, Petrarca, il dolce stilnovo fino ad arrivare alle nostra più moderne canzoni d’amore.

Si potrebbe pensare, quindi, che gli argomenti siano talmente triti e ritriti che nulla aggiungono a quanto ormai è arcinoto e scontato, ma non è cosi poiché entrambi gli scrittori ( un uomo ed una donna) esternano dei sentimenti e delle vicissitudini , che senza il dovuto controllo sono la causa di tragedie che ancora oggi avvengono.

Entrambi i personaggi, Giuseppe Giorgio Pignatello e Martina Luvarà, raccontano in maniera aperta e sincera la loro esperienza arrivando alla medesima soluzione che la ragione impone: il primo amore è semplicemente un amore, che può anche non essere corrisposto o che, se corrisposto, può anche cessare per i motivi più svariati. La cosa molto importante è avere la coscienza di aver agito con sincerità e con onestà d’intenti , serbando il ricordo dei momenti più belli, ma ormai passati e irripetibili. 

Parliamoci chiaro: ad un primo amore può sempre succedere un secondo amore e forse anche un terzo …, poiché l’esperienza insegna, come dice una vecchia canzone napoletana che “è bello il primo amore, ma il secondo più bello assai”. 

“TUTTO PASSA E CAMBIA” ho anche scritto in un mio libro, dove rimestolo tra le altre cose, anche questo argomento. Quindi la cosa molto importante è che prima di amare qualcuno, un essere umano deve prima imparare ad amare se stesso poiché l’amore altro non è se non donare la propria vita ad un altro essere. Non si può dare felicità se non si ha la predisposizione alla felicità.

Questo, infine, è l’insegnamento che si può trarre dalla lettura dei due libri.

Per quanto concerne la valenza formale dei due libri, non posso non lodare l’impegno letterario profuso nell’esternare dei sentimenti e degli impulsi che non è facile esporre. I versi in entrambi i libri alternati al balenare di sprazzi ragionati in prosa chiara e convincente non ricorrono a simbolismi o allegorie cui è facile ricorrere.

Le parole denotano una sincera ed irruente esposizione di quanto il loro pensiero ha elaborato.

È da dire che la Luvarà ricorre di tanto in tanto  a delle analogie con quadri di celebri pittori, mostrando  una innocente civetteria, quasi per evidenziare d’aver raggiunto un buon grado di maturità, nonostante si sia lasciata avvampare da un amore che non è stato corrisposto. Il Pignatello  trae invece solo dal suo intimo sentire il frutto dei suoi sogni, anche se mi nasce il sospetto che Vancouver, la gelida città del Canada, scelta come scena del suo fallito primo amore durato appena l’arco di un anno, sia un simbolo, piuttosto che un reale soggiorno.

In entrambi i due giovani poeti i versi risultano brevi, concisi, ripetitivi di suoni interrotti dall’incalzare dell’ansia e dell’incertezza tipica delle giovani età. Mi auguro che entrambi continuino a seguire la via che hanno iniziato a percorrere nel campo letterario.

Pippo Nasca

 

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