Durante i giorni di pioggia avvengono magie straordinarie che lasciano scoprire il potere della poesia.
Si è tenuto ieri, nella Sala CCP presso il Palazzo della Cultura di Catania, l’incontro con il poeta milanese Gabriele Stefani, per la presentazione della sua opera prima, dal titolo “Cercando le radici nel vento”, silloge poetica edita da Edizioni Akkuaria .
Da che parte inizia la lettura di un libro di poesie?
Molti potrebbero convenire che la risposta sia data dall’inizio della prima poesia, eppure, già dalla copertina del libro, avviene gran parte della trasmissione poetica.
La copertina rappresenta l’inizio del viaggio, l’inizio della capacità emotiva di immergersi anche visivamente in un coinvolgimento multisensoriale.
L’artista Emilia Ramorini rappresenta una bottiglia e un calice, attraversati da una moltitudine di colori impressionisti, come incipit di invito alla lettura. E immaginando il gusto e il profumo di un vino alchemico, come luce, sviluppa la coscienza verso tutto cio’ che tende al suo ritorno all’essere, unico e originario di tutto.
Il termine Vinom del resto, trae origine dalla parola sanscrita vena – amare – da cui derivano anche i termini Venus, quindi Venere. In ebraico le parole iain, Vino, e sod, mistero, sono strettamente connesse tra loro; al punto che possono essere sostituite l’una all’altra avendo lo stesso valore numerico.
Il vino è simbolo di Vita, il mezzo con cui si sconfigge la nostalgia e la morte. Anche secondo la tradizione egizia il Vino era una bevanda sacra, segno di pacificazione.
La Vite, l’Uva e il Vino sono simboli di Rinascita, di Amore, di Pace, di Gioia, di rivincita sulla Morte.
La “morte”, è una delle parole chiave nella poetica di Gabriele Stefani, che sorprende, non come messaggio cupo e sepolcrale, ma bensì come l’accoglienza tipica del romanticismo inglese riportato al presente, dove il compito del poeta, era quello di risvegliare la mente dal torpore dell’abitudine e renderla partecipe della meraviglia del creato, stabilendo una sorta di intimità e identificazione emotiva tra lettore e autore.
E proprio come William Wordsworth, appartenente alla prima generazione del Romanticismo inglese, la memoria dei momenti passati può far rivivere quelle circostanze come reali, facendo sì che i sentimenti vengano vissuti al presente come reali e vivi. Del resto anche il collegamento con il filosofo Baruch Spinoza, dove i concetti “Dio è nel mondo, il mondo è in Dio” e “se la causalità divina è immanente, se in Dio non c’è differenza tra causa ed effetto, se Dio è in tutto e tutto è in Dio e, se Deus sive Natura, allora la natura ha le stesse caratteristiche di Dio”, fa riflettere sul tipo di ricerca intrapresa dall’autore.
Gabriele Stefani offre bagliori di luce fortissimi, intraprendendo un viaggio interiore che fa da specchio alla luna, alle ombre e ai guizzi d’argento, in grado di offrire un differente modo di osservare il proprio centro gravitazionale.
I dialoghi con la natura rendono forti i messaggi dell’autore, che accompagnano il lettore verso nuove luci di azzurra speranza.
Ringrazio di cuore Grazia Maria Scardaci – I LettuLandi – percorsi e letture itineranti per aver presentato insieme a me l’autore Gabriele Stefani, durante la campagna #ilmaggiodeilibri, e naturalmente un ringraziamento speciale va a Vera Ambra per la fiducia a noi concessa per questo ruolo così importante .
E come sempre viva la poesia!