La stagione lirica del Teatro Massimo di Catania si conclude con Tosca.
Tosca: una delle tante opere dissacrate e calpestate da pseudo registi, ha invece trovato nel nostro Teatro il suo giusto rispetto grazie all’allestimento del maestro Renzo Giaccheri che le ha restituito la giusta dignità
ricollocandola nella sua giusta epoca e rispettandone il libretto.
I personaggi sono ben caratterizzati, ed efficaci sono state le scene come quella del ‘Te Deum’ o quella della tortura, o della fucilazione. Le movenze sono ben studiate.
I cantanti hanno dato il massimo dell’impegno, sapendosi destreggiare in una partitura per niente facile. Emerge una Tosca (Renata Campanella) che si impone sulla scena e che riesce a strappare la lacrima nel vissi d’arte. Il perfido Scarpia è bene interpretato da Leo An. Il tenore Dario Di Vietri ci dona un magnifico Cavaradossi, che riesce ad essere abbastanza coinvolgente nell’ultimo atto.
Molto eleganti le scene con una ricercata riproduzione di Sant’Andrea La Valle e un imponente Castel Sant’Angelo nel terzo atto.
Molto graziosi i bambini del coro di voci bianche di Daniela Giambra che hanno stupito il pubblico con un magnifico “Si festeggi la vittoria”.
Il coro ha espresso il suo valore con un magnifico “Te Deum”, grazie alla preparazione del maestro Luigi Petrozziello.
L’orchestra diretta dal maestro Luigi Piovano ha saputo ben sottolineare i momenti più drammatici del lavoro pucciniano.
Una stagione travagliata a causa della pandemia, ma il Massimo di Catania ha retto alle varie scosse telluriche provocate dagli eventi. Nel complesso la stagione è stata dignitosa.
Ci auguriamo che sarà così anche per quella del prossimo anno.
Alessandro Scardaci