Il Trovatore, sempre con la regia di Zeffirelli, è un’altra preziosità già collaudata in passato, che quest’anno l’Arena ci offre.
L’azione è allungata con i balletti, che Verdi suo malgrado dovette inserire nella versione francese, tuttavia l’ascoltatore non ne è infastidito.
Di notevole pregio sono le scene con le tre torri di cui l’ultima multifunzionale che aprendosi nel secondo atto diventa chiesa. Spettacolari i movimenti di massa.
Per quanto riguarda l’opera emerge una Azucena interpretata dal mezzosoprano Violeta Urmana, che si afferma sulla scena con una presenza apprezzabile ed un cantato imponente degno dello spessore del personaggio. Da meno non è stata Anna Pirozzi nella parte di Leonora. Anche lei ha dimostrato delle qualità interpretative di ottimo livello. Il ruolo di Manrico è stato sostenuto da Murat Karahan abbastanza convincente nel suo canto, riesce a mettere bene in luce il carattere eroico del personaggio. Il fedele Ferrando, interpretato da Riccardo Fassi, ha una bella voce potente di basso profondo. Avvia l’opera con una intensa interpretazione espressiva. Il conte di Luna interpretato da Alberto Gazale si impone in modo dirompente sulla scena confermando le sue doti artistiche già espresse in Carmen.
Adeguate le coreografie di El Camborio riprese da Lucia Real.
Ottima la prestazione del coro diretto da Vito Lombardi.
Ben compatta è sembrata l’orchestra diretta da Pier Giorgio Morandi.
20 luglio 2019 ore 21
Alessandro Scardaci