Magiche serate all’Arena di Verona con la Carmen

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 ©Foto Ennevi/Fondazione Arena di Verona

©Foto Ennevi/Fondazione Arena di Verona

L’allestimento di Carmen ci lascia perplessi.
Carmen, padrona della propria persona e soprattutto della propria dignità, viene immersa in una Spagna degli anni trenta, dove i cavalli sono sostituiti da jeep e camion. I pestaggi da parte dei militari ci fanno pensare alla Spagna franchista.
Micaela entra in scena in bicicletta e dà a Don José una lettera. Proprio come una postina.
Le persone che nel terzo atto transitano per le montagne con le valige ci fanno pensare a dei profughi che cercano la libertà. Così i contrabbandieri diventano trafficanti di persone. È proprio questo il colpo che Dancairo e Remendado propongono a Carmen, ritrosa alla partenza.

Dello spettacolo comunque, per quanto può non essere condiviso nelle scelte operate dal regista occorre apprezzarne la qualità dovuta alla direzione di Hugo de Ana. Le coreografie di Leda Lojodice aggiungono valore all’allestimento.
Per quanto riguarda i personaggi, naturalmente spicca una splendida Carmen interpretata dalla cantante Géraldine Chauvet, che ha saputo centrare il personaggio voluto dalla mente di Bizet. Una squisita Micaela è stata Lana Kos, che ci ha saputo regalare una commovente preghiera nel terzo atto.
Il cantante Martin Muhehle che doveva interpretare il ruolo di Don José, la sera della rappresentazione, a causa di un malore è stato sostituito dopo il primo atto dal tenore Mikheil Shehaberidze, che ci ha regalato una splendida romanza del fiore, e l’interpretazione è stata di buon livello. Il toreador Escamillo è stato superbamente interpretato da Alberto Gazale che ha saputo ben caratterizzare il personaggio conferendogli una spavalderia ben dosata, senza mai eccedere in atteggiamenti di grande effetto. La canzone del Toreador è stata cantata in modo veramente adeguato al proprio ruolo.
Ottima la prestazione dei comprimari Dancairo (Gianfranco Montesor) e Remendado (Roberto Covatta), Frasquita (Karen Gardeazabal) e Mercedes (Clarissa Leonardi). Il prepotente ufficiale Zuniga è stato interpretato da Gianluca Breda.
Ottima, come sempre, la prestazione del coro diretto da Vito Lombardi, e graziosi sono stati i ragazzini del coro A.LI.VE. diretti dal Maestro Paolo Facincani.
La direzione del Maestro Daniel Oren ha fatto da collante ad un lavoro che possiamo anche contestare, ma, come detto precedentemente, di alta qualità.

Verosna 18 luglio 2019 ore 21
Alessandro Scrdaci

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