Un pomeriggio affollato quello del 23 maggio presso la libreria San Paolo di Catania, un’atmosfera piacevole nel pieno centro della città etnea ad un passo dalle bellezze del barocco tardo settecentesco.
Verso le ore 17,30 le prime persone del pubblico iniziano ad affluire e a prendere posto accolti dalla cordialità e la professionalità del personale della libreria, la sala perfettamente preparata per l’occasione.
Arriva lei l’autrice del libro, Giusi Sapienza Jouven, appena rientrata dalla sua città di adozione Parigi. Siciliana di origine, da sempre amante delle lingue straniere diviene traduttrice e cittadina del mondo spostandosi in diverse paesi fino a quando decide di mettere radici e famiglia nella capitale transalpina.
L’amore per le culture straniere è innata in lei che sin da bambina simulava di parlare altre lingue inventandole di sana pianta, è la stessa autrice a svelarcelo durante il coinvolgente pomeriggio passato insieme.
La sua vita passata spesso fuori dal proprio paese di origine, il suo essere “migrante” sono in maniera forte e chiara elementi fondamentali per le realizzazione della sua raccolta di racconti “Essi partivano, noi partiamo”, raccolta di racconti in cui il tema principale è proprio l’emigrazione.
I protagonisti sono italiani che in diversi periodi storici e per i motivi più disparati sono costretti ad andare via dal Bel Paese in cerca di miglior fortuna altrove: qualcuno è partito con la valigia di cartone e per fuggire la fame, altri sono professionisti laureati in cerca di una carriera e di un lavoro stabile che l’Italia difficilmente riuscirebbe a dare. I sentimenti e il mondo interiore dei vari personaggi vengono esaminati attentamente dall’autrice che risponde in gran scioltezza e senza risparmiarsi alla tante domande da parte dei lettori e del pubblico in sala, un pubblico veramente gremito tanto da dover utilizzare anche le scalinate interne della libreria, il tutto moderato dalla elegante e raffinata Alba Giardina, presidente ANDE, Associazione Nazionale Donne Elettrici, che ha interprato al meglio il pensiero della scrittrice catanese. Partire significa soffrire, perdere la famiglia e gli affetti, provare la solitudine ma anche mettersi in gioco, scoprire il nuovo e crescere superando i propri limiti.
Al termine della lunga chiaccherata, Giusi Sapienza Jouven con grande entusiamo si è fermata con i lettori per i saluti e per firmare le copie che in molti hanno acquistato e dopo una scorpacciata di emozioni non si poteva che finire che con un bell’assaggio di dolci e bevande gentilmente offerti da Akkuaria, casa editrice della raccolta della Sapienza. Ancora qualche scambio di battute e qualche sorriso, forti strette di mano e poi è ora di incamminarsi.
L’arte riesce ad allietare l’animo umano ed una volta che quest’ultimo se ne impossessa lasciarlo andare via sembra quasi un’eresia.
Ancora qualche sorriso.
La porta si chiude si torna al mondo reale.
Dario Miele