Lo scorso 6 aprile 2019, presso la Libreria Mondadori di Piazza Roma a Catania, ho avuto il piacere di presentare il libro “Tra le tue dita” di Dario Miele.
Attraverso una breve nota biografia ho posto l’attenzione su alcuni aspetti salienti della personalità del giovane poeta.
“Tra le tue dita” è la sua prima raccolta di poesie che viene pubblicata. I suoi componimenti scuotono lo spirito e i suoi versi, intrisi di intima esternazione dell’anima, vanno a formare una scrittura elegante, capace di trasformare ogni rigo in immagini evocative, donando a chi legge o ascolta fortissime emozioni.
“Tra le tue dita” rivela, in tutta la sua straordinaria interezza, un cammino di vita di Dario Miele.
A dar voce al percorso creativo del poeta è l’attrice Carmela Trovato che fa risaltare non solo il malessere del vivere che solo nell’oblio trova ristoro, ma anche il desiderio di fuggire via da una inquietudine che provoca dolore fisico, mescolato a quello dell’anima, sperando che qualcosa cambi.
Nei versi di Dario emerge lo sfacelo dell’essere umano, degli uomini che, quasi come morti viventi senza più emozioni sono «osservati da un mare d’ossa senza volto».
E quando meno lo si aspetti ecco che l’amore inizia a farsi strada tra le pieghe malinconiche dei versi, l’amore, unica via di respiro infinito.
I ricordi, che come abbracci forti, stringono e scorrono, è la vita stessa che ci disperde nell’impercettibile, ma non c’è paura o dubbio, perché la porta del domani è proprio lì davanti, la porta della possibile verità, che sia la porta dell’amore?
“Sfogliami come capitoli” e “E improvvisamente”, queste due poesie introducono l’approfondimento dell’amore sensuale,“Noi insieme saremo il Verbo dell’universo ed io nel tuo splendente cielo sarò disperso”, dice il poeta ed io trovo in metafora una bellezza sconvolgente, il voler essere disperso nel cielo splendente di qualcuno, quasi come desiderare di accostarsi al dialogo interiore con il supremo, con il divino, e desiderare di farlo nella solitudine del proprio essere interiore, una solitudine che mette il poeta in una situazione privilegiata da una parte ma anche in una situazione più pesante dall’altra, perché la poesia è sentita anche come un piccolo fardello da portare.
In queste poesie “L’attimo arriva”, “Cospargimi coi tuoi occhi”, “Pensieri orgiastici” e “Sui tuoi fianchi”, l’eros si fa più forte, ma nello stesso tempo diventa delicato, sottile, fluido, dice il poeta: L’attimo arriva, fermati, respirami in attimi intensi e cercami lì, dove non finisce il tuo e non inizia il mio, luci spente in oscuri bagliori s’alternano in un interminabile luccichio di corpi avvinghiati, bruciami e fai di me temibile banchetto.
L’eros nel suo abbraccio avvolge il poeta, ecco l’attimo tanto atteso, finalmente il desiderio si compie e la poesia esplode in tutte le sue magiche sfaccettature, l’essenza vera della poesia, fatta di anima, spirito, carne, amore, è il momento in cui l’anima del poeta si rivela in tutta la sua bellezza.
Molto intenso a questo proposito l’intervento della dott,ssa Vita Marzullo, presente tra il pubblico, che ha sottolineato la vicinanza della poesia di Dario Miele a quella delle anime elette ea tal proposito afferma: «In alcuni tratti ho riconosciuto nella poesia di Dario il Cantico dei Cantici, dove si parla d’amore e in alcune immagini di questo libro della Bibbia la sensualità è forte e ardita, perché così è l’amore vero, l’amore dell’anima che anela a ricongiungersi al suo Dio. Così lo connette nel suo diario spirituale San Giovanni della Croce, così tutti i grandi mistici parlano di questo anelito, di questo desiderio inestinguibile d’Amore eterno, ogni anima ha nel suo profondo questo desiderio, molti non sanno cosa sia. È il desiderio di eternarsi e di perdersi nell’unicità con il proprio Creatore. Questo io sento nelle pieghe di alcuni versi di Dario. Ed è solitudine dell’anima che conosce l’impossibilità di realizzare su questa terra pienamente tale unione».
In “Tra le tue dita” si sente fortemente pulsare la forza della vita, i versi di Dario Miele, a volte anche ribelli, ricercano il piacere, fisico e spirituale, la passione e la passionalità, lo scambio di energia tra i corpi che entrando in simbiosi l’uno con l’altro realizzano la piena unione d’amore, di morte e di vita, unione tra carnalità e spiritualità, fonte di vicinanza al divino.
A conclusione di questa interessante serata ho ringraziati il pubblico presente, l’attrice Carmela Trovato, l’editrice del libro Vera Ambra, e naturalmente lui, il protagonista della serata, il poeta Dario Miele che con i suoi versi ci ha emozionato, donandoci una parte di sé, la più autentica e genuina, come dovrebbe fare ogni persona che intenda avvicinarsi al mondo della poesia, perché il vero dono che un poeta può fare è proprio quello di mettere a nudo la sua anima, cosa non facile ma necessaria se si vuole raggiungere il “sentire” dell’altro, e credo che solo in questo modo la poesia si possa ancora chiamare POESIA.
Cinzia Sciuto