Quante emozioni! Un pomeriggio ricco di poesia e con una sorpresa finale che ha lasciato tutti colmi di stupore.
Sabato 16 febbraio l’associazione Akkuaria ha organizzato un evento presso la libreria Pescebanana, sita a Catania, un incontro sulla poesia intitolato “ Poesia a 4 voci”.
I protagonisti della serata, oltre me, erano tre magnifiche donne, Vera Ambra, Mariella Sudano e Marta Limoli. Nel corso della serata si sono aggiunte le voci di Alfredo Sorbello e di Pippo Nasca. Il luogo dell’incontro si potrebbe definire una vera e piccola bomboniera: i colori delle pareti ti accompagnano rilassandoti, mentre le luci soffuse e una leggerissima musica da camera, inebriando, facevano viaggiare con la mente tra scaffali, libri e foto d’autore.
La serata ha avuto inizio con un’introduzione sulla mia raccolta di poesie Tra le tue dita ed è proseguita poi con le vari letture, a voce alternate, che nel loro insieme hanno creato una vera e propria sinfonia di suoi e immagini.
Passione, amore, corpi lacerati, abbandoni e complicazioni dell’animo umano… È stato tutto un susseguirsi di emozioni che ha avvolto il pubblico presente con i versi che riecheggiavano da una parete all’altra della stanza.
La travolgente esperienza del Tango, presente nel testo di Marta Limoli, Tangue la lingua del tango, è stata emblematica di quel grande mistero che è l’amore: due corpi che si inseguono, che lottano, si respingono e si desiderano, le gambe si intrecciano, i respiri si sfiorano; a ogni giro i passi cambiano e i due amanti si ritrovano disarmati l’uno davanti all’altro, in attesa di riiniziare.
Il suggestivo evento è stato anche un modo per ricordare con alcune letture il talentuoso poeta Giuseppe Schillaci, in arte Sòstene, scomparso prematuramente dieci fa, e per anticipare il diciannovesimo anniversario della fondazione di Akkuaria, che sarà festeggiato dal 10 al 17 Marzo con la rassegna “Viaggio tra le Vie dell’Arte”.
La sua fondatrice, nonché presidente della stessa, Vera Ambra, ha raccontato alcuni aneddoti riguardo la nascita dell’associazione e la sua lunga carriera nel panorama culturale internazionale. Appena ventenne inizia a organizza eventi sportivi di rilevanza nazionale e sociale e l’esperienza maturata nel mondo dello sport lo trasferisce poi nel campo della cultura, rinnovandosi sempre e mostrando, nonostante il passare dei decenni, quanta passione vulcanica ci metta sempre, per riuscire ad ottenere i risultati significativi.
I suoi racconti sono diventati più intensi quando i ricordi, attraversando la cortina del tempo, sono arrivati alla sua adolescenza, quando a soli tredici anni decise di intraprendere la stesura di un libro, già a quella tenera età mostrò tutta la sua caparbietà e decisione, e tutto il suo amore per la scrittura.
A conclusione, Vera si rivolge ad un ragazzino che aveva seguito con grande attenzione il susseguirsi della serata e gli rivolge alcune domande. Con voce molto dolce e flebile inizia a rispondere fino a quando chiede espressamente di poter parlare. Alzatosi in piedi si è presentato. È Luca, quindici anni, di Catania. Con tenace timidezza ha esposto con assoluta chiarezza il suo progetto, che va avanti da un paio di anni.
L’idea parte dalla voglia di esplorare una nuova dimensione dove ognuno può essere chi vuole veramente, in cui ogni ragazzo e ragazza può dare largo alla propria fantasia e immaginazione, dove l’amore, la genialità e la fratellanza sono le linee guida per ambire ad un mondo migliore.
Luca esprime chiaramente il desiderio di realizzare un libro, o più probabilmente una nuove serie di libri per ragazzi. Ne parla come se si tratasse dell’ostacolo più alto per il raggiuntmento del suo obiettivo. Segue un breve silenzio, spezzato subito dalla voce di Vera Ambra. Ancora qualche secondo di silenzio, un silenzio magico, quel silenzio che non ti fa rendere conto se in quel momento ti ritrovi nella realtà o in una predestinata epifania.
Vera Ambra gli ripete che sia lei e sia gli artisti e scrittori di Akkuaria lo avrebbe aiutato e sostenuto nella realizzazione del suo mondo fantastico.
Il giovane Luca, con le mani sul viso, prova a calmare la sua commozione, ma lacrime repentine mostrano la sua sorpresa per la gioia inaspettata, lasciando addosso a tutti una grande emozione.
Qualcuno pensa che Dio è in tutti noi, beh quel sabato pomeriggio forse ne è stata la dimostrazione.
Quante volte al giorno d’oggi sentiamo parlare dei giovani che sono senz’anima, perduti senza una meta, senza un reale contatto con la vita quotidiana, tutti intenti a vivere nella realtà virtuale del loro computer o/e dei loro cellulari, senza stimoli, e invece ascoltare le parole di Luca, la sua muta richiesta di aiuto, ci fa rendere conto di come non tutto è perduto.
I giovani di oggi hanno soltanto la voglia di scoprire la vita; hanno voglia di leggere, di creare, di mettersi in gioco. L’arte è viva ed è speranza, per questa ragione gli artisti debbano impegnarsi affinché i ragazzi e le ragazze di oggi abbiano i mezzi per sfuggire all’abbrutimento di una società che scende sempre più in basso, creando modelli di meschinità, di asocialità, di individualisismo. Gli artisti debbono impegnarsi affinché i giovani possano accedere al mondo dell’arte, di qualsiasi forma essa si tratti, e possano essere aiutati nel loro percorso di crescita, è di vitale e di basilare importanza. Anime come quelle di Luca e di tutti i giovani combattenti sono i veri e unici anticorpi per costruire un mondo migliore. La bellezza ci salverà, l’arte che ne è fonte vitale ci darà il coraggio per farlo.
Quello di sabato doveva essere “solo” un incontro di poesia ed è stato molto di più, perché la poesia ha il potere di mutare ciò che la circonda. Così accade che luoghi travestiti da botteghe in realtà si palesino angoli di paradiso, e che persone travestite da persone normali si rivelino angeli.
Quante emozioni! Viva la poesia!
Dario Miele