Dalla ‘magica’ bacchetta di Gianluigi Gelmetti e dall’elegante estro creativo del regista Pier Luigi Pizzi non potevano che scaturire delle serate speciali per il pubblico catanese.
Pizzi si allontana da una rappresentazione fedele al libretto prediligendo la chiave alchemica che ci conduce in ambiente massonico. Una, rappresentazione che seppure moderna, non infastidisce gli amanti d’opera, soprattutto quelli Mozartiani. Se poi il tutto è completato da una magistrale esecuzione del maestro Gelmetti si può concludere che le serate sono state davvero magiche.
Un cast d’eccezione dove spicca il simpatico Papageno, simbolo della parte più materiale dell’uomo interpretato dal basso Andrea Concetti cui si contrappone il giovane principe Tamino, la parte più virtuosa dell’animo umano interpretata dal tenore Giovanni Sala. La giovane Pamina è interpretata dal soprano Elena Galitskaya, che pur nei panni di una ‘Vispa Teresa’, riesce a far stillare un personaggio forte, capace di accompagnare Tamino nel suo viaggio iniziatico. Sarastro è interpretato dal basso Karl Huml. La sua figura è imponente, severa, ma umana. L’interprete ha saputo in maniera alchemica fondere questi tre aspetti. La regina della notte interpretata dal soprano Eleonora Bellocci padrona del personaggio, ci ha regalato dei momenti di forte vibrazione drammatica. Con possanza ha retto la parte della ‘maledizione’.
Una simpatica Papagena ci è stata offerta dal soprano Sofia Folli.
Un elogio particolare meritano le tre dame(Pilar Tejero,Katarzyna Medlarska, Veta Pilipenko). Le loro voci si fondono in modo armonioso facendole sembrare, come forse voleva Mozart, un unico personaggio. Lo stesso elogio meritano i tre fanciulli (Giulia Leone, Gabriella Torre, Giuliana Ciancio) ben istruite dalla maestra Daniela Giambra. Anche il coro, diretto dal maestro Luigi Petrozziello ha offerto un notevole contributo nella conclusione positiva della serata che come detto precedentemente è stata speciale.
La stagione quindi si è aperta con un successo che, che si spera possa ripetersi nella successive rappresentazioni.
Alessandro Scardaci.