Anastasia Guardo nasce a Catania. Frequenta il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti ove viene a contatto il Maestro Piero Guccione, titolare della cattedra di pittura, dal quale attinge la tavolozza ricca di colori luminosi e caldi retaggio della sua terra natia.
Figlia d’arte cresce in un ambiente favorevole alla sua creatività difatti la sua naturale inclinazione verrà sempre incoraggiata dal padre anch’egli Artista.
Da ciò deriva una rigorosa formazione classica intervallata da una continua ricerca verso il nuovo e la sperimentazione.
La sua esperienza artistica ha inizio con la Via dell’Arte rinomata manifestazione artistico-culturale che rende possibile il magico incontro tra artisti e pubblico. Numerose sono le manifestazioni e gli eventi a cui ha preso parte dal 1985 in poi ottenendo successi e riconoscimenti da pubblico e critica.
Ha realizzato inoltre una serie di scenografie per numerosi spettacoli teatrali.
Molte delle sue opere fanno parte di collezioni private.
Dal 2013 ha aderito alla corrente Verticalista sperimentando l’uso di materiali e tecniche alternative.
Nel 2017 inizia una fattiva collaborazione con l’Associazione Culturale Akkuaria e realizza per la stessa copertine e illustrazioni delle collane editoriali dirette da Vera Ambra.
L’Arte pittorica di Anastasia Guardo ha attraversato più fasi mantenendosi in uno stile originale che non può essere inquadrato in una qualche corrente.
Seppur le sue opere possano accostarsi a taluni movimenti, è sempre presente una singolare freschezza che nasce da una radice figurativa, arricchita da un bagaglio introspettivo nella ricerca di una sinossi emotiva.
La tecnica sopraffina, frutto di accurati studi e prepa-razione, unita a una sensibilità peculiare verso l’intro-spezione psicologica dei personaggi raffigurati, sempre volta a suscitare domande a colui che guarda la tela, trasportando il fruitore in un viaggio metafisico.
È proprio la surreale rappresentazione dell’emozione e del mito che suggella lo scambio ideativo tra l’artista, la tela, e colui che ne trae sensazioni e passione.
Un’opera quindi non autoreferenziale ma coinvolgente ed emozionante, unione della tecnica e di questa filosofia dell’arte il fil rouge che rende l’attività artistica, e dunque le opere della Guardo, un piacere per l’anima e fonte di riflessione per la ragione.
Partendo dalla figura, l’artista opera un passaggio che smaterializza le forme per giungere a una forma archetipa impressa nell’inconscio.
È un viaggio che parte dall’esterno per addentrarsi sempre di più nelle sfere recondite dell’Io nascosto.
Alfredo Sorbello