La storia della Sicilia è un continuo succedersi di fatti. Omero, nel IX e X libro dell’Odissea, narra di Lestrìgoni e di giganti con un solo occhio. L’intera Isola è un intero universo fecondato da popoli di razza, religione e lingua diversa e ogni dominazione ha lasciato attraverso i secoli tracce indelebili che sono rimaste impresse sia nel territorio sia del DNA della gente.
È vero che la Sicilia è anche la terra dei punici, dei greci dei romani, degli arabi, di tutti quelli che hanno lasciato la loro impronta ma è pure la terra dell’Etna, la fucina di Efesto, dell’isola Ferdinandea, che emerse dal mare e nel mare scomparve. La terra sorretta da Colapesce. La terra di Federico II… la prima scuola di poesia, il primo Parlamento. È la Sicilia del Gattopardo, del Verga, di Pirandello e dei tanti illustri nomi che l’hanno onorata e resa grande.
E oggi a rendere un omaggio alla “Terra” che ha dato i natali ad Akkuaria sono:
Alessandro Cuppini, bolognese, viaggiatore per eccellenza. Qui racconta del matrimonio di Mimma, una bella popolana che prima di andare in sposa al nobile Carmine, deve contrastare la difficile differenza di classe sociale e il mormorio dei paesani.
Antonella Cardella, affermata poetessa e scrittrice nata a Roma ma vissuta da sempre a Catania. Con il suo racconto tocca l’omertà, un tema che caratterizza e penalizza la Sicilia. Il protagonista è un ragazzino di 13 anni che messo davanti alla scelta del non parlo, non vedo e non sento si ribella e da spazio al suo sentire.
Carlo Ragonese, catanese, appassionato di narrativa e poesia, è alle prese con un singolare personaggio (reale) di professione edicolante. Spesso capita di vederlo colto dal raptus musicale, e quando succede imbraccia il suo violino e suona noncurante di ciò che accade intorno a lui.
Dora Millaci, genovese di adozione, è nata a Liegi in Belgio, da genitori italiani. Lo scenario della suo racconto si snoda tra lo sciabordio del caldo mare della Sicilia e le notti estive illuminate da un’enorme luna. La protagonista è una donna che all’improvviso si chiede quale fatto orribile le fosse accaduto quand’era bambina. Che cosa aveva visto o sentito da provocare un blocco emozionale?
Giovanni Inzerillo, palermitano, di professione ricercatore in Italianistica presso l’Università di Palermo, è autore di saggi e poesie. In questa raccolta ne abbiamo pubblicata una riferita al detto popolare: O ti manci `sta minestra o ti etti ra finestra. O mangi questa minestra o ti butti giù dalla finestra. Qual è il problema?
Tra i poeti presenti, Giovanni Piazza, nato a Piazza Armerina, la terra dei mosaici romani, La sua composizione tocca un altro punto caro ai superstiziosi il malocchio. Con i suoi versi ripercorre il rito e la formula magica per allontanarla dalla propria sorte.
Ilaria Ferramosca, salentina, autrice di libri, insegna sceneggiatura presso la scuola di fumetto di Lecce. Nel suo diario di viaggio racconta della prima volta che è venuta a Catania e ne ripercorre i tragitti, gli odori e le sensazioni di una città dominata dalla visione di un vulcano che come un amorevole guardiano la protegge e la culla.
Pippo Nasca, catanese, solo da pochi anni è riuscito a mettere in pratica la passione che da sempre ha coltivato. La Sicilia è sempre stata la sua fonte di studio e di ispirazione. Il primo racconto è dedicato a Fra Gilormu, un sant’uomo che alle prese con la preghiera e le sue scelte di vita deve difendere il bel gruzzoletto. Il secondo invece è la storia di un povero elettricista vissuto nel periodo del dopo guerra a Catania alle prese con la disoccupazione e la fame.
Maria Falchi, per l’anagrafe Maria Dell’Anno, è una giovane scrittrice che vive e lavora nella piccola Ferrara, tra le bellezze degli Estensi e la nebbia del Po. Il suo toccante racconto ripercorre gli ultimi istanti di vita di Manuela Loi, una poliziotta che perì assieme al resto della scorta nella strage perpetrata ai danni del giudice Borsellino.
Maria Stabile, trapanese, fin da bambina ha coltivato la passione per la musica e la scrittura. Dovrà aspettare parecchio prima di raggiungere il traguardo che coronerà le sue aspirazioni. Il suo racconto è dedicato alla madre, malata di Alzheimer. Guardando le sue mani ripercorre l’intera vita di una donna votata alla casa e alla famiglia.
Marta Limoli, giovane attrice catanese, oltre che recitare ama scrivere. L’influenza del teatro si manifesta appieno nella sua scrittura. Italiano e siciliano convivono sullo stesso foglio con eguale forza. Raccontano dell’ansia di una bambina che aspetta il ritorno del papà che si trova lontano a fare il soldato e sa bene che un giorno sarà di nuovo con lei.
Paolo Ziino, scrittore e saggista catanese, con il primo racconto ripercorre i ricordi di gioventù e ci rimanda le immagini di una splendida Taormina, ancora lontana dal turismo di massa. Nell’altro racconto narra di un episodio che risale alla seconda guerra mondiale quando la popolazione esasperata e affamata si raccoglieva davanti alla casa comunale per chiedere alle autorità sussidi o generi alimentari per sopravvivere.
Peppino Ruggeri, messinese di nascita, vive in Canada. Ha all’attivo diverse pubblicazioni in inglese ed è presente in diverse antologie di Akkuaria. Non ha mai smesso di pensare alla sua Sicilia che dal lontano Canada assume sempre più un’aurea di magica atmosfera che riporta puntualmente nei suoi racconti. Questa volta è alle prese con una suorina che vuol fare la furba.
Rino Cavasino, poeta trapanese, lavora come assistente museale nella Galleria degli Uffizi. Nonostante vive a stretto contatto con l’eccellenza dell’Arte italiana ha il cuore è legato alla sua terra che decanta attraverso i versi dedicati alla Sicilia.
Salvatore Pasqualino è nato a Butera, il bisogno di scrivere lo coglie fin da bambino. Si dedica molto alla poesia e quella che è pubblicata in questo libro è dedicata proprio alla sua città.
Sonia Lipani, nissena, porta con sé la Sicilia nel cuore. La maggior parte dei suoi racconti, ambientati in tempi andati, sono ispirati a storie di ordinaria quotidianità. Storie che trovano posto soltanto tra le penne degli scrittori, altrimenti sarebbero dimenticati per sempre. I protagonisti è gente comune, gente che lotta per portare a casa un pezzo di pane, gente che vive la propria misera con la dignità della rassegnazione e del silenzio.
Vincenzo Panzeca è nato a Biella ma il suo rapporto con la Sicilia è straordinario. Il suo racconto riporta quel particolare fascino che spesso traspare tra le scene di qualche vecchio film ambientato in questa terra. Narra di quand’era bambino, a casa delle zie, e una banalissima febbre lo inchiodava a letto. L’attesa dell’arrivo del dottore diventava una vera e propria celebrazione liturgica.
Vittorio Sartarelli, trapanese, il suo fermento creativo ha trovato spazio in diverse pubblicazioni. Qui narra di un’altra storia di guerra. Nonostante siano trascorsi oltre sessant’anni dalla conclusione del conflitto mondiale i ricordi in chi l’ha vissuta rimangono accesi e non si spengono mai.
In queste pagine si ripercorrono le ansie, le paure, le tragedie di fatti e storie che hanno segnato la Sicilia, quasi a tramandarsi come monito a non ripeterle, ma c’è anche spazio per la bellezza e i luoghi straordinari di una terra in ogni caso benedetta dagli dèi.
Vera Ambra
In copertina opera di Graziano Tessarolo
Mandarini, 2009 (Olio su tavola, 12,5×15)
www.grazianotessarolo.com