Con questa pièce Alessandro Preziosi dà una grande prova della sua maturità artistica,mettendo in scena gli ultimi giorni di Van Gogh. L’attore esprime il tormentato conflitto con il fratello Theo. La scena è quella di un manicomio dove fu rinchiuso il grande pittore Come può vivere un artista fra quattro mura bianche, costretto a stare in isolamento?
Il dramma del pittore viene rivissuto da Alessandro Preziosi con un’interpretazione intensa, straordinaria, altamente coinvolgente.
Si parte da questa condizione di reclusione per raccontare il processo creativo. Nella conferenza stampa l’attore dice: “per Van Gogh l’arte era necessaria” ho studiato e lavorato molto col corpo per sentire dentro di me gli stessi sentimenti del pittore, crocifisso alle sue tele”, tanto che quando a Parigi al museo D’Orsay ha visto i quadri notturni del pittore ha pensato “Che capolavori ho dipinto!” e ancora Preziosi afferma “per poter realizzare la sua arte Van Gogh rischiava la vita”.
La sfida di ricreare sul palco il tormento e l’estasi di un genio ha reso l’attore scavato e tormentato, ma sempre più bravo e maturo.
Il pubblico apprezza e applaude molto coinvolto. La storia si avvale anche di alcuni attori, il direttore del manicomio, il fratello e altri attori. Ma la scena è tutta sua di Alessandro, che si identifica talmente col personaggio da ridarci un Van Gogh vivo e presente.
Serena Accàscina