Elena Della Giovanna ci affascina con i suoi scritti per la naturale pacatezza con la quale discorre di amore per il Creato e ci stupisce per l’altrettanta normale determinazione che la vede intervenire in prima persona per soccorrere, curare e riportare alla vita gli ultimi, quelli senza scampo.
Ridurre dolore e sofferenze, semmai prolungare ed espande-re la vita quanto più a lungo possibile e restituire forze fisiche e fiducia ai suoi animali, costituiscono spinte irrinunciabili all’azione e siglano una dichiarazione spontanea di amore per la Terra e indistintamente per tutte le Sue creature.
Convinta sostenitrice della vita, legata alla tenerezza che scaturisce dagli esseri più deboli e sicura del suo futuro, Elena bambina scopre d’improvviso l’immensa gioia riposta nell’aiutare gli animali, tutti, a sopravvivere alle trappole del quoti-diano.
Per nulla intimorita dal suo talvolta incomprensibile desiderio di porre in salvo anche il più piccolo essere vivente, lombrichi, lumache, coccinelle, Elena Della Giovanna trasmet-te serenità e passione sconfinate, talvolta ostacolate dalle difficoltà di percorso.
Sogna e agisce, interviene e recupera gatti e cani abbandonati ma anche animali d’ogni specie, malati terminali, gran-di e piccoli volatili, invalidi e soli. Somministra medicine, nutre e dona conforto, restituisce affetto, ama e coccola come una madre sa fare.
Attenta e impegnata, Elena si affanna a cercare casa ai suoi ospiti temporanei con l’intento prioritario di assicurare loro il trascorrere sereno degli ultimi giorni o mesi di vita: ospitalità temporanee, adozioni e affidi sono armi affilate per restituire senso alle sue intense giornate e gioia ai suoi piccoli grandi amici.
Madre di famiglia, moglie, donna e lavoratrice, Elena trova spazio ed energie quasi sempre fresche per assicurare intensità d’affetto e accudimento ai suoi tre figli. Residente a Lodi, accoglie in casa piccoli ospiti pelosi che volentieri affianca ai suoi ragazzi regalando a tutti intensi momenti di condivisione e di sentimenti puri, per nulla costruiti.
Cresciuti tra pappe sbrodolanti, gocce, sciroppini, garze e ovatte, Francesco, Giovanni e Martino condividono con mamma Elena e papà Paolo lo straordinario dono della Vita, si appassionano e imparano ad amare tutti, anche donne e uomini, bambine e bambini indifesi e soli.
Educati al rispetto degli ultimi ed empaticamente vicini a chi è in difficoltà, i ragazzi si portano dietro ovunque, quindi anche a scuola, quella ricchezza di pensiero e di azione che li rende comprensivi e solidali, lottatori tenaci e indiscussi nel voler affermare il bene e accogliere le differenze.
Sicuramente attenti alle difficoltà, in misura maggiore rispetto ai loro coetanei, Francesco, Giovanni e Martino hanno imparato ad accettare debolezze e imperfezioni, semmai a cercare una qualche soluzione per rendere più allegre e confortevoli le giornate dei loro compagni di classe, quando anche le difficoltà ne impediscono l’autonomia.
Rosaria Brocato
Coordinatrice Dipartimento Scuola FIABA Onlus