Il Festival dei due Mondi è iniziato! E sono subito due mondi a confronto: il mondo del teatro e il mondo della realtà, il mondo della Maschera e il mondo della Verità!
Culturalmente si vive per qualche settimana ” Un po’ per celia e un po’ per non morire” nella meravigliosa cittadina umbra così come vive in bilico la società di oggi tra il Naufragio e la Salvezza.
Il Festival esplode subito con il pienone dei turisti, con le proposte molto interessanti del programma 2018, con un Manifesto che inquieta, interroga, scandaglia, annuncia ed è infine un invito a togliersi la maschera, abbandonarla ai flutti, al fango, liberandosi anche del suo eterno fascino di incredibile bellezza. Per uno sguardo nuovo, rinnovato, per un’Arte che sappia dialogare con la Scienza per cercare di carpire l’ultima o la prima Verità. E’ un Festival che vuole superare se stesso, che vuol fagocitarsi per rinascere nuovo. E’ uno dei Festival più interessanti nella storia del Festival. Perché è un Festival – cannibale che si ciba della volontà di mutamento.
Da qualche parte ho letto questa definizione : il Festival musicale dei due mondi. Ed ho capito che il teatro di Menotti cerca l’abbraccio con la Musica e poi la Musica cerca l’abbraccio con la pittura e la letteratura scivola, striscia, con monologhi indimenticabili tra le pieghe del Festival. Tra le strade di Spoleto ho incontrato i poeti locali che distribuivano i loro versi! C’è una volontà di poesia nel programma che propone la grande Adriana Asti in Donna Fabia di Carlo Porta. Così si amplifica l’abbraccio delle espressioni artistiche, il Festival si contorce e cerca le sue corde più sensibili per ritrovare il canto del piacere! Il solletico della Scienza lo stimola, lo sveglia a nuove ricerche, a nuovi Grandi Dialoghi.
Come annunciano le Manifestazioni, gli Eventi organizzati dalla Fondazione Carla Fendi.
“Un nuovo interesse per la Fondazione Carla Fendi che per la prima volta si apre alla Scienza. Scienza come ricerca, intuizione. Scienza come Arte. Con questo spirito la fondazione presenta al Festival una mostra di carattere storico-scientifico. ” Così recita la presentazione ufficiale de “IL MISTERO DELL’ORIGINE – Miti, trasfigurazioni e scienza. Un progetto ambizioso, una scommessa culturale affascinante.
E il Premio Fondazione Carla Fendi sottolinea questa visuale culturale. Maria Teresa Venturini Fendi, Presidente della fondazione, conferirà il Premio agli scienziati Peter Higgs e Francois Englert, scopritori del bosone di Higgs e a Fabiola Giannotti, fisica delle particelle, direttore del CERN, Centro europeo di ricerca nucleare di Ginevra.
Musica, tanti concerti, premi che si rincorrono in un applauso che vuol essere un vigoroso andare avanti nella ricerca, e incontri con personaggi del mondo contemporaneo siglati dall’eleganza di Paolo Mieli. Dopo un giorno al Festival sembra di essere lontani dalla vita quotidiana da mille anni! Perché il festival ti racconta le storie, gli amori, le speranze, le inquietudini della Mille e una notte e in una notte ti incanta, ti regala l’ebbrezza di un sogno e i sospiri dell’Arte.
Vogliamo chiamarlo Il Sogno culturale di una notte di mezza estate, vogliamo dire che tutta la rappresentazione del Festival somiglia ad un grande sogno culturale che si svolge in Umbria a piazza del Duomo, la piazza più bella del mondo? Non è esagerato affermarlo. E piazza del Duomo quest’anno sembra più bella, l’aria ancora dolce e il caldo contenuto sembrano rendere ancora più piacevole la sosta in questa città incantevole. I profumi, la cucina, l’allegria, i sorrisi, i turisti, le proposte culturali, i pittori, i colori, le farfalle dello stomaco e della mente che cominciano a volare per la passione per l’arte, per qualche amore nato così all’improvviso, per un amico ritrovato, per la scoperta di un artista che ti conquista, per uno sguardo che ti penetra, per un sogno appunto… di mezza estate!
Anna Manna