È stato il mio primo evento da autore, quindi emozione da un lato, curiosità dall’altro. Ho portato con me due libri, editi da Akkuaria: Porta le mentine e Ricordati il bitter. In più comparivo in una silloge dedicata al mito greco, edita anch’essa da Akkuaria.
Emozione nel vederti rappresentato e sapere che sei insieme, ne!lo stesso luogo, ai grandi della letteratura contemporanea.
Curiosità perché all’interno di evento di questo tipo, sei a contatto con l’ambiente che hai sempre sognato e che mai hai abitato. Fino a quando, appunto, anche tu metti sullo scaffale della libreria prima un libro, poi un secondo.
La gente ti guarda con un certo interesse: non sei un semplice espositore, sei un autore, magari poco conosciuto, ma sei un autore. Puoi dire di avere all’attivo una piccola ma per te preziosa storia editoriale.
E poi c’è il piacere di condividere una situazione espositiva con gente che ha la tua stessa passione, il tuo stesso amore, il tuo stesso atteggiamento reverenziale nei confronti del libro, della letteratura. Insomma, per la prima volta mi sono trovato a confrontarmi con esperienze di vita e professionali che rispecchiano la mia vera anima, le mie aspirazioni, quello che ho sempre voluto fare. Finalmente non mi sono sentito come un marinaio che odia il mare: ero nel mio elemento, in quello che ho sempre voluto fare, fin da piccolo, e che la vita, per scelte magari sbagliate o avventate, non mi aveva mai posto davanti. O forse ero io che non avevo saputo prendere in mano il timone dell’esistenza.
Sull’evento in sé: dicono che la partecipazione è stata inferiore alle attese, e che Torino è ben altra cosa.
Credo si sia sbagliato il periodo (a cavallo tra due ponti), la durata (cinque giorni sono troppi), il luogo (Rho Fiera Milano non ha l’appetibilità delle situazioni cittadine, tipicamente milanesi, vedi CityBook, che è stato un grande successo).
Ma io non sono un politico, e queste ultime considerazioni le lascio alle polemiche sui giornali.
Carlo Lottek Landriscina