Dodici anni fa mia nipote Monica mi chiese di accompagnarla su un set cinematografico per farmi conoscere i ragazzi del cast di cui faceva parte. Erano appena rientrati dalle riprese fatte al Campus di Cinecittà e adesso avrebbero continuato le riprese nella città di Campobello.
In men che non si dica mi ritrovai in un’auto guidata da Thomas Grazioso, (uno dei ragazzi del programma di “Amici” della De Filippi).
La destinazione era un grande casolare alla periferia della città, strapieno di ragazzi e una persona più adulta che tutti chiamavano “Lillo”.
Era Lillo Ciotta, il vice-regista di Giacomo Maimone. Avrei potuto dire che si fosse trattato di amore a prima vista, ma allora non me ne accorsi, la mia testa era proiettata su quella miriade di ragazzi che si davano da fare.
Ricordo di certo che, durante la pausa pranzo mi ritrovai a La Figurella, la grande casa che ospitava il set. Dentro, nell’ampia cucina si alternava un via vai di ragazzi: ognuno faceva qualcosa, e nel trovarmi in mezzo, decisi di seguire la cottura della pasta. Scolati gli spaghetti, si sedettero tutti a tavola ed io mi ritrovai a sedermi su una sedia vuota vicino a Lillo. Per tutta la durata del pranzo si svolse un susseguirsi di battute, risate. Poi, il tempo del caffè e ritornarono a girare un’altra scena.
Mia nipote e Thomas avevano da provare il pezzo che l’indomani avrebbero danzato in piscina. Solo adesso mi resi conto del motivo della mia presenza… Monica voleva che le facessi da supervisore. Al tempo mi occupavo a tempo pieno di danza.
Oggi vorrei scrivere di Lillo tantissime cose, invece riporto solo una frase che ho letto dietro una sua foto:«Se non alzi gli occhi in cielo, crederai di trovarti nel punto più alto».
Sta di fatto, che con il solo abito che indossavo il giorno della partenza e nient’altro, rimasi nel casale di Lillo per ben quattro giorni, o forse più…
Da quel giorno sono trascorsi dodici anni e il casale La Figurella è diventato il Covo degli Artisti, un elegante B&B farcito da spaccati artistici. In ogni dove si trova una faccia che ricorda un film o un artista, comunque un panorama culturale che fa parte della vita di ognuno di noi, che ci ha fatto ridere o piangere e in ogni caso che ha lasciato una traccia profonda dentro di noi.
Ed ecco che ritorna l’amore di un tempo senza tempo.
L’amore per l’arte e per la bellezza supera la barriera degli anni e lascia immutato il ricordo così com’era ed ecco che lancia i suoi inviti e che mi fa ritrovare presso la Sala Virgilio del Centro polivalente di Campobello di Licata, lo stesso dove un mattino di dodici anni fa presentammo, con una conferenza stampa, il film scritto da Lillo, Spigadoro, ed io, con addosso lo stesso vestito, più sgualcito che mai, sedevo tra il pubblico in prima fila.
Ci eravamo incontrati nel pomeriggio, prima, per concordare l’andazzo della serata, e invece di parlare di me – al solito – ho parlato d’altro. Ho parlato della città che mi stava ospitando e di come – pur rimanendo la città di sempre – la trovavo cambiata. Ho parlato del campo di carrubi appena piantato, della scelta comunale di sostituire l’illuminazione cittadina con i led (anch’io l’avevo fatta) e soprattutto lui mi ha parlato dell’intensa attività culturale che si svolge presso il centro polivalente e dei tanti progetti che coinvolgono soprattutto i giovami.
Ciò che mi ha colpito in questa occasione è lo stesso entusiasmo che Lillo riesce a catalizzare attorno a sé e l’amore per i particolari che ancora una volta ha messo in atto. A ciò che doveva essere un semplice incontro letterario ha voluto dare un’impronta artistica… una scenografia allestita all’istante con filo e larghi teli di plastica trasparente, luci e faretti colorati, il tutto per dare un tocco di teatralità al set che anche questa volta aveva allestito al volo.
In ultimo una lavagna, di quelle scolastiche, con tanto di gesso e spugnetta dove mi ha chiesto di scrivere una frase che mi rappresentasse…
Infine si è dati il via all’incontro, cui ha partecipato per tutto il tempo Gianni Picone, il Sindaco, il quale mi ha dato il benvenuto ed ha portato il saluto dell’Amministrazione.
Con voce emozionata Lillo Ciotta ha esposto i motivi per cui mi ha voluto nella sua città, quindi si è dato il via all’esposizione dei lavori che via via si sono alternati con le letture degli attori della compagnia “Quelli della Parnasso”.
Il percorso letterario è stato tracciato con il libro autobiografico Re o Regina da cui la giovane Alessia La Greca, ha letto un brano che riguardava gli anni della contestazione e della ribellione, ossia gli anni a cavallo del ’68 in cui i ragazzi erano alle prese di un grande cambiamento epocale.
All’alternanza giovanile si è contrapposto un brano tratto da un periodo più recente e la “donna adulta” che si confessa è stata interpretata dalla bravissima Milena Lepre.
Quella che poteva sembrare una forzatura nell’intervallare storie di donne, è stata la presentazione di Piume baciatemi la guancia ardente un romanzo storico con cui ho ricostruito la vita di un soldato della prima guerra mondiale. In questo testo il ruolo della donna viene messo subito da parte. È un uomo, ormai maturo, che parla della sua vita e durante il suo tragitto terreno diventa protagonista di un grosso avvicendamento bellico con cui – da solo e pochissimi uomini – sminuisce e sconfigge la superiorità delle forze nemiche costringendole alla fuga. Salvatore Damaggio è un eroe che ha popolato in modo pregnante la mia testa per lungo tempo prima di venire alla luce ed è un libro che ho voluto dedicare a tutti coloro che hanno difeso la nostra Patria.
Hanno letto alcuni brani Peppe Miccichè e Claudia Destro.
A conclusione della parentesi storica ritorniamo a parlare di Insabel, con le voci di Mariangela Iannello ed Enzo Lepre. Questo è un romanzo che ultimamente ho rivisto e corretto e che a mio avviso ha avuto una sua degna conclusione. È una storia raccontata dalla viva voce di Insabel e Fausto, i due protagonisti principali, che decidono di uscire allo scoperto e di prendersi il peso delle responsabilità delle proprie azioni, accettandone il risultato e le conseguenze.
Nel mondo di Insabel e di Fausto si mescolano sentimenti contrastanti, eros e atmosfere magiche ma non voglio anticipare nulla… aspetto solo che mi diranno qualcosa coloro che lo stanno leggendo,
L’incontro letterario si conclude con una copiosa cena a base di piatti tipici.
La serata infine si è conclusa portandomi addosso un carico di stanchezza infarcita da una strafogata pazzesca di cibo cucinato dalle brave mani di una chef straordinaria che prima di farci andare via ha voluto che posassimo per una foto che avrebbe poi mostrato nel suo ristorante…
Con molta nostalgia ho lasciato una parte del mio cuore a Campobello di Licata, la città dei Murales e prima di lasciarmi questa avventura alle spalle ne approfittato per porgere un grande grazie l’Amministrazione Comunale per aver permesso la realizzazione di questo evento, l’associazione Helios Artisti Associati per averlo organizzato, a tutti gli attori e tecnici della compagnia “Quelli della Parnasso” per il supporto prezioso e soprattutto un grazie e un abbraccio speciale a Lillo Ciotta, Bernardo La Marca e Giuseppe Rizzo per aver dipinto di colore la cornice ospitante e con la musica che ha accompagnato la lettura dei brani scelti.
Vera Ambra