Questo romanzo, a dispetto del genere che tratta, fa della semplicità la sua arma migliore. La semplicità nella scelta dei personaggi, tutti rigorosamente privi di nome e riconoscibili solo attraverso un appellativo, ma anche attraverso moltissimi particolari. Il tutto, unito a una scrittura fluida e piena di colpi di scena, rende la lettura più che interessante.
Andando con ordine, la prima cosa che balza all’occhio è appunto la mancanza di nomi propri: la regina è semplicemente Regina, l’elfo è l’Elfo e così via. Questo è un grosso punto a favore per il lettore, che registrerà i personaggi e i loro movimenti molto più facilmente. Avrebbe potuto essere un’arma a doppio taglio nella parte iniziale, molti nani ed elfi partono insieme, ma la bravura di Giuseppe Pisasale fa capire senza bisogno di spiegazioni a chi in particolare si riferisce.
Lo stile della scrittura è infatti l’altro punto a favore, come anche i colpi di scena perennemente presenti alla fine dei capitoli. La Regina con la Donnastruzzo, quattro Nani e tre Elfi con il Cane del Destino, il Signore dei Draghi con i draghi che incontra via via lungo il cammino, sono i protagonisti della storia: tutti alla ricerca del Manoscritto di Macubia, rubato e portato al centro della Foresta Oscura. Alla fine di ogni capitolo, un particolare che rimette le carte in gioco e che lascia il lettore desideroso di vedere come va a finire, salvo leggere il capitolo seguente, veder risolto il dubbio mentre già un altro si affaccia all’orizzonte.
Risulta difficile staccarsene prima della parola “fine”, solo che fine non è: il libro è solo il primo della trilogia del Manoscritto di Macubia e termina con l’interrogativo forse più grande di tutti, in attesa del secondo libro. Divertenti i passaggi della Regina alle prese con gli enigmi, null’altro che i normali giochi per bambini, ma visti in una chiave fantasy molto originali. Trovano spazio il gioco del 15, l’indovinello delle due porte, il cubo di Rubik e molti altri passatempi infantili.
Particolari anche le mappe, anche se forse proprio queste rendono troppo evidente il parallelismo con Il signore degli Anelli di Tolkien, paragone di cui non aveva bisogno l’autore e che potrebbe sminuire la sua opera.
Paolo Merenda
Titolo originale La foresta oscura
Autore Giuseppe Pisasale
Anno pubblicazione 2012
Lingua originale Italiano
Genere Fantasy Editore Akkuaria