Il 30 aprile Casa Menotti a Spoleto si accende di versi e di immagini fotografiche con l’EVENTO di Primavera “DALL’EMOZIONE ALL’IMMAGINE”che vede nella mattinata la presentazione del nuovo libro di poesie della poetessa romana Anna Manna e nel pomeriggio l’inaugurazione della mostra di fotografie della fotografa d’arte Maria Cristina Valeri, dedicata a Spoleto e Monteluco.Il nuovo libro di Anna Manna “LE POESIE DI MONTELUCO” è dedicato a Spoleto ed in particolare alla montagna che alle spalle della cittadina umbra si eleva nella dimensione della spiritualità con il famosissimo Eremo di San Francesco, meta di turisti e fedeli. Monteluco è luogo ameno di villeggiatura ma soprattutto meta di pellegrinaggi spirituali che concentrano la propria attenzione sul Convento di San Francesco che ancora conserva la cella dove dimorava il Santo. La poetessa Anna Manna nell’estate del 2015 ha scritto versi delicati ed intensi per questa natura incontaminata dai falsi miti della villeggiatura alla moda .Una immersione nella natura che diventa abbraccio con le forze più vere del dialogo con la natura madre. Ma anche occasione di incontri incredibili, amori sognati, sensazioni e vibrazioni che accendono la penna dell’autrice come per magia.
Così Daniela Fabrizi, poetessa e critica letteraria, racconta la lettura della silloge di Anna Manna :
“…luna e tenaglia…/…svela e scompiglia…/…un’emozione appena accennata,…/…un presentimento…/…già nevicava dentro/prima dell’inverno…
È l’anima a volare sopra il bosco spinta in alto dallo sguardo. Sfiora il tappeto di foglie nello spiccare il salto, nell’ardire di sfidare l’eterno.
Era la sosta di ottobre…/ quell’anno forse ci baciammo…/finalmente…
Ecco la traccia, il transeunte si coglie nel “forse”, si compie nel “finalmente”.
Il bosco è mistero, paesaggio, anima e personaggio. Brilla e schiaffeggia di nevischio le maschere del volto, incoraggia l’entrare a scoprire gli indugi, gli incerti, i cieli nascosti, le rapide ascese dei lecci…, la neve, le foglie,… i venti di orchestre.
Semplicistico ed errato il facile accostamento alla migliore lirica dannunziana; il rimando alla Pioggia nel pineto è superato nel Desiderio di cristallo nel Bosco sacro per l’incedere serrato delle parole e l’aumento timbrico del loro significato.
Più appropriato e temerario è il magnifico richiamo metaforico alla transumanza dell’anima dall’ignoto al conosciuto e viceversa, nel viaggio simbolico di ognuno alla scoperta di un sé ancora sconosciuto attraverso la conoscenza dell’altro da sé.
Molti i territori del viaggio francescano, terre che costruiscono profumi stagionali ed evocano sapori su tavole imbandite di dilemmi che dileguano dilemmi precedenti e ne compongono altri.
Lune sempre a disvelare forme nascoste nel buio, nel dubbio, dentro e fuori dai recinti del sacro e da quelli del profano, in un succedersi di stupori e interrogativi.
L’amore deve concedersi una distanza, un’esperienza reale di chiarore in cui temperare le passioni per colmare poi quella distanza frapposta e divenire lampo, pugno, non presagibile e non tenuto in conto.
Nel teatro vivente, il bosco è spartito, archetto, è il violino nascosto che suona di lontano, quasi in un altro posto.
Poi si tacciono i richiami corali di Monteluco, San Giuliano, Spoleto… Tace l’idea di natura nella sua alleanza con la sensorialità briosa. Si passa dal misterioso Creato a ciò che appartiene alla mente e al suo demanio, bosco ancor più intricato del sacro-non sacro.
Sentimenti coerenti rifiutano il cappio di nuvole di passaggio e vivono un gesto, un sogno, un vivido pretesto. Si viaggia sulle ali del verso e Anna dissolve confini attraversando il perituro e l’eterno, togliendo tempo al tempo e regalandolo al sentimento che, solo, sa guidare il cuore ad uscire dal gelo dell’inverno senza concepire l’inferno.
Pur cogliendo il fascino inebriante dell’imperscrutabile e dell’inatteso, Anna trova pienezza e intensità nell’ordinaria saggezza, che non esalta lo spettacolare ma ne fa cornice dell’Amore, amore che ha attenzione straordinaria per il piccolo fiore rosso nato all’improvviso nel sacro bosco.”
Daniela Fabrizi presenterà il libro “Le poesie di Monteluco” insieme a Laura De Luca, giornalista e redattorecapo della Radio vaticana il 30 aprile nel famoso terrazzo di Casa Menotti. Dunque attorno al nucleo poetico di Anna Manna si svolgerà una tavola Rotonda, condotta dal giornalista ELIA FIORILLO che vedrà riuniti nomi prestigiosi del panorama culturale italiano. Ospite d’onore MELO FRENI, nome caro agli spoletini per le numerose e prestigiose presenze nel vari Festival dei due Mondi.
Sarà presente anche Mario Narducci, poeta aquilano, che ha prefato insieme al Prof. Fabio Scialpi della Sapienza di Roma il libro di Anna Manna.
Il pomeriggio inizierà con i saluti di Elia Fiorillo, giornalista conduttore dell’incontro, NERIA DE GIOVANNI, presidente dell’AICL ed editore Nemapress del libro, Antonella Pagano che porterà il saluto di Materapoesia. L’Evento si concluderà con l’annuncio di un documento sulla poesia come mezzo eccellente di Educazione sentimentale delle nuove generazioni. Al documento fortemente voluto da Anna Manna e Giovanna SORBELLI, presidente del Movimento EUDONNA presente a Casa Menotti per l’occasione, daranno sostegno e collaborazione anche Akkuaria di Vera Ambra, il Premio Le rosse pergamene, l’insostituibile appoggio del giornalista Elia Fiorillo. All’inizio della manifestazione non mancherà il saluto della Fondazione Monini. Nell’occasione alla Fondazione Monini consegneranno i volumi omaggio per la Biblioteca di Akkuaria alcuni rappresentanti inviati da Vera Ambra.
SPAZIO Premio ITALIAMIA: premiazione Tiziana GRASSI
a cura Anna Manna e Neria De Giovanni
PREMIO SPECIALE 2015
INNO “ITALIA PATRIA MIA”
brano scritto dalla giornalista e poetessa Tiziana GRASSI con il M° tenore GIUSEPPE GAMBI su musica del M° compositore LUIGI POLGE .
Il premio è significativo sia per la complessità del messaggio universale
di amore e fratellanza tra i popoli sia per il ricordo delle nostre radici nel mondo.