Quest’anno cade il bicentenario della morte di Giovanni Paisiello e il Teatro Massimo Bellini ha voluto onorare l’autore inaugurando la stagione lirica con l’opera “Fedra”. Una scelta coraggiosa, se consideriamo il fatto che si tratta di un’opera minore di cui esiste soltanto una registrazione della rai del 1958. Una prima assoluta dunque. Non è la prima volta che la nostra direzione artistica si imbarca in avventure del genere. Ricordiamo la ricostruzione di Zaira nel 1976 con la mirabile interpretazione di Renata Scotto.
La fedeltà degli spettatori del nostro teatro lirico è stata premiata con una magica serata.
L’orchestra ha effuso una musica limpida che ha saputo ben mostrare tutte le sfumature e colorature di una partitura complessa. La splendida direzione è del Maestro Jérôme Correas.
I cantanti sono stati tutti all’altezza dei ruoli assegnati. Raffaella Milanesi nel ruolo di Fedra ha saputo ben mettere in luce una sottile perfidia mista ad una sensualità latente. Aricia è stata ben interpretata da Anna Maria Dell’Oste. Teseo è stato interpretato da Artavazd Sargsyan. Il ruolo En travesti di Ippolito è stato reso in maniera elegante da Caterina Poggini. Una splendida Diana la ritroviamo in Esther Andaloro, che culmina con la magistrale interpretazione della sua aria.
Abbastanza bene hanno saputo interpretare i comprimari i loro ruoli.
Un’ambientazione classica e moderna con un’azione che si svolge quasi interamente su un grande cerchioinclinato, che a detta del regista vorrebbe significare la circolarità degli eventi.. Una regia comunque di qualità che ci ha lasciati perplessi, ma non indignati, a parte il cherubino completamente nudo che alla fine dell’opera ha fatto il giro della scena. Una vera caduta di stile.
Una serata comunque da ricordare per la qualità del cantato, e che dà lustro alla storia del nostro teatro Bellini.
Alessandro Scardaci