Scarpette rosse

Posted by on Jan 18th, 2016 and filed under Spettacolo. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. Both comments and pings are currently closed.

Molte volte in teatro l’aria fresca spira da fessure impensate e, invece di godere di uno spettacolo di qualità figlio dei grandi nomi o dei grandi contesti, un po’ di aria fresca si respira nei piccoli consessi, tra attori non professionisti, davanti a non più di un centinaio di spettatori.

È questo quel che pensavo uscendo dal Teatro Fellini di Catania, dopo la visione dello spettacolo ‘Scarpette rosse’, un fiore di spensieratezza intelligente attraverso il quale rivisitare quell’incredibile alchimia tra acqua e olio che la natura ha creato nei rapporti tra uomo e donna. Scenette, sketch, monologhi, canzoni… Non manca nulla in queste due ore di spettacolo dove il ritmo non si perde nemmeno per una sola scena.

Con l’abile regia del navigatissimo Nanni Battista, che spesso affianca gli stessi attori in qualche scena assolutamente esilarante, la variegata compagnia Nuova Fermata Obbligatoria non tralascia niente e mette in scena vizi e virtù, miserie e intellettualismi, drammi e ironie nell’approccio tra i sessi, pendendo leggermente sul punto di vista femminile malgrado il testo sia di un uomo, e cioè Enzo Ferrara.

Ecco allora il dramma della prostituta picchiata e ingenua che cerca il suo protettore senza riuscire a trovare un equilibrio per sé e con gli altri; ecco la lesbica che non vuole non definirsi femmina, perché della femmina ha tutto, solo che ama le altre femmine; ecco l’ingenua che scambia il marito omicida per un innamorato infinito. Ma accanto a questo, ecco tante figure femminili che ironizzano invece con altro stile sulle assurdità sociali e comportamentali: ecco l’amante per contratto, la libertina che disconosce ogni consistenza nei suoi approcci, la vetero-hippy che alla fine capisce tutto ruotando di centoottanta gradi il valore solo utopistico delle sue parole.

Limando qualche intoppo in alcuni cambio-scena, questo spettacolo non deve finire qui; è stato rappresentato al Teatro Fellini solo per pochi giorni e si spera possa continuare su altri palcoscenici.

Gli attori, non professionisti, sono stati tutti all’altezza, mostrandosi quale piacevolissima sorpresa anche per la prontezza nell’affrontare qualsiasi situazione. Carmen Giuffrida che recita, presenta, improvvisa e interloquisce con il pubblico con una naturalezza eccezionale; una ironica Sabrina Susinno, che ama giocare con brillantezza sulla avvenenza e sul disequilibrio relazionale con i confusi maschi; una profonda Carmela Finocchiaro, piglio da attrice completa; una effervescente Giovanna Carnazza, per la quale si stenta a capire se dia il meglio nelle scene brillanti o in quella drammatica della prostituta.

In questo contesto gli uomini sono le spalle dell’universo femminile delle scarpette rosse: un simpaticissimo Toti  Finocchiaro, uno stralunato Alfio Coco, un irresistibile Donatello Nicosia. E, su tutti, Nanni Battista, che da padrone di casa si mostra anche padrone della scena e dei ritmi di essa, con la sua voce da doppiatore e l’eleganza dei modi.

Come detto, non si recita soltanto, ma si balla, si canta e ci si scambiano i ruoli grazie alla coreografia di Claudia Giuffrida.

In attesa di un bis, quindi, nella speranza che il gruppo si ricomponga presto per questa e per altre rappresentazioni.

Santino Mirabella

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