Figaro qua… figaro là, dalla celebre cavatina Largo al Factotum del barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini ricaviamo l’immagine più autentica e verace della poliedrica figura del barbiere. Come una predestinazione, i barbieri con la musica c’entrano sempre. Artigiano, cerusico, gazzettiere, artista e, appunto, musicista, il barbiere fu tutto questo insieme. Lo hanno detto e scritto in molti che la “Barberia” o “Sala da barba” che dir si voglia, era il luogo dove non ci si ammalava mai di stress.
Costumi, tradizioni, usanze, tutto confluì in quel micro-cosmo che fu per secoli la Sala da barba. Un totem a lungo adorato, ammirato, agognato e posseduto, sotto il quale, tra un rasoio ben affilato e un paio di forbici appuntite, tra una pettinata e una insaponatura ben lavorata si sono consumate esistenze blandite dal tempo.
Torquato Tricomi nasce a Siracusa.
Giovanissimo s’approccia al mondo della musica e all’età di nove anni già prende lezioni di violino al conservatorio Vincenzo Bellini di Catania.
È tredicenne quando intraprende lo studio della chitarra classica.
Negli anni Sessanta è il leader del gruppo I ragazzi dal cuore d’oro e ottiene i primi riconoscimenti di critica e pubblico.