Si dice che l’occhio percepisca ciò di cui ha più bisogno e conservi l’immagine catturata al vuoto come un talismano da portare con sé nello scrigno dei ricordi, quasi a cercare conforto, quasi un talismano per il futuro. Ecco la parola fatata del festival Dei Due Mondi che incendia Spoleto più della temperatura elevata di questa ardente estate del 2015. FUTURO! In ogni incontro, in ogni spettacolo, in ogni dibattito si finisce per trovare questo personaggio invocato, evocato, indagato ed ancora da afferrare: IL FUTURO!
E ogni spettatore, ogni relatore, ogni turista finisce per cercare nel cielo fatato che sorvola Spoleto come un tappeto volante, o più semplicemente nelle sue tasche, il tintinnio, il sonagliere, il portafortuna per il futuro. Così lega questo desiderio inconscio di dominare il futuro, di scovarlo in qualche angolo buio del cuore o del paesaggio, ad una immagine. Da portare con sé quando torna a casa, da cullare prima di dormire, da rimestare tra i sogni, insomma il talismano resta appiccicato addosso spesso nascosto nel ricordo di un tramonto, di un fiore, di uno scorcio incantevole.
È successo anche a me. In modo sorprendente. In una guisa artistica, tanto per rimanere nel tema dell’arte! Mi è successo all’improvviso, come un meteorite che cade sulla terra senza preavviso, come un volo d’angelo che ti sorprende nel sonno e ti resta invischiato nel cuore, come una farfalla che ti gira intorno e ti cattura.
È successo subito… appena sono arrivata sabato 4 luglio a Spoleto, appena sono entrata a Palazzo Racani Arroni, per il gran caldo, per la curiosità della mostra, per qualcosa che mi chiamava dentro quel magnifico palazzo.
Già il titolo della mostra si presenta con una sua modernità accattivante ed acre: IN SOMNIA!
La Mostra In Somnia – Atto unico è una raccolta di opere fotografiche concepite come scenografie teatrali.
Poi le spiegazioni sul depliant: Fotoscenografie di Teresa Emanuele, a cura di Achille Bonito Oliva.
Artisti di fama certa e di resa artistica senza dubbi.
Così sono entrata incuriosita. E sono stata catturata, avvolta , stregata… dalla luna!
Ecco stregata dalla luna!
Ma questa volta non è il titolo di un film famoso ma la suggestione, l’emozione, l’arricchimento emotivo di una fotografia di grande resa
artistica. La foto ideata per la Norma dalla fotografa Teresa Emanuele. Ho voluto fotografarmi vicino alla foto ma non ero certa di riuscire a conservare l’incanto di quella piccola grande opera d’arte. Ma tornata a casa , guardando freneticamente le foto, che porto da Spoleto, come fossero un tesoro, ecco ho visto che l’atmosfera, le luci specialissime, la levità di quel paesaggio rimangono intatte.
Riporto alcune considerazioni dalla splendida introduzione di Benito Oliva: “La fotografia italiana pratica da molti anni una tangenza con il mondo dell’arte e degli artisti, capovolge questo luogo comune e introduce nell’ambito del’immagine la torsione tipica dell’anamorfosi, che appartiene alla storia della pittura, adoperando rigorosamente gli strumenti del linguaggio fotografico.
Si mette nella posizione del duello: il fotografo, di fronte al dato, non lascia scattare il dito sulla macchina precipitosamente, bensì promuove una serie di relazioni e rispecchiamenti, per cui arriva all’immagine mediante un rallentamento mentale e l’assunzione di una posizione di lateralità rispetto al proprio mezzo.”
Ecco non avrei saputo esprimere come il critico questa sensazione che ho perfettamente percepito: il fotografo presente e in posizione laterale , quasi un rispettoso applauso silenzioso alla bellezza del paesaggio. E la consapevolezza che comunque l’arte riproduce ma arricchisce, che l’artificio artistico è perdonato, assolto all’origine perché accentua, esagera, dilata la bellezza.
Così mi diceva Teresa Emanuele con la grazia di cui è portatrice :”Nella foto la luna è più grande della realtà…”
Ma è quella luna che più di ogni altro simbolo del Festival dei Due mondi 2015 mi ha colpito.
Come se fosse spuntata una luna nuova sulla cultura, come se quella grande, silenziosa, pesantissima e leggiadra luna potesse volare simile ad una mongolfiera dei sogni verso il futuro!
Così sono tornata a casa con un talismano, una promessa, una speranza.
L’immagine costruita dalla bellissima fotografia di Teresa Emanuele potrebbe diventare l’emblema di questo eccezionale Festival dei Due Mondi che tutto ricorda del passato e tutto promuove nel futuro.
Un Festival che si delinea come uno specchio della società ed una nuova speranza, per un nuovo modo di fare Arte, una nuova cultura , un nuovo modo di essere nel mondo dell’arte e non solo.
Intorno a questa mia emozionante mattina a Spoleto mille proposte culturali, incontri, film, teatro, balli per strada, artisti che regalano poesie. Quadri, musiche e mille sapori umbri che fanno il solletico all’occhio e chiamano a stuzzichini deliziosi nei ristorantini che ormai fioriscono come fiori estivi nelle strade e nelle piazze di Spoleto.
Arte è lavoro ? Sembra proprio di sì.
Ma vale anche il contrario: Il lavoro è Arte?
Certe volte succede ed è …Festival dei Due Mondi!
Anna Manna Clementi