Se il 24 Maggio 2015 è per l’Italia una data fatidica poiché segna il centenario dell’inizio della grande guerra che la vide protagonista e vincitrice, anche per Akkuaria questa data rappresenta una pietra miliare nel mondo artistico poiché sancisce la vocazione capillare nel mondo letterario siciliano e in particolare catanese. L’Associazione Akkuaria ha sempre mostrato la sua vocazione nazionale, volta a interessi di altri Paesi mondiali sia nel campo letterario che in quello sociale. Tuttavia non ha trascurato l’attenzione verso i problemi regionali siciliani e in particolare di Catania, dove essa ha emesso i suoi primi vagiti.
Né poteva essere diversamente, dal momento che il mondo letterario italiano trae le sue origini dall’antica scuola siciliana di Federico II di Svevia, primo rudimento evolutivo del latino in lingua cosiddetta volgare, dalla quale “il dolce stil novo” attinse a piene mani.
Il 23 e il 24 Maggio 2015 Akkuaria ha prepotentemente espresso questo suo aspetto regionale nostrano nell’evento di cui è stata protagonista a Catania con due eventi svolti presso il teatro della parrocchia San Francesco di Paola, il Centro Culturale “V. Paternò Tedeschi” di Via Della Paglia 5 e il Museo Etnografico di Sutera (Caltanissetta).
L’incontro che si è svolto nella mattinata di domenica, presso il Circolo di Arte e Folklore presieduto da Santo Privitera, oltre a commemorare e onorare tutte le vittime di una cruenta guerra, Akkuaria ha presentato le opere di uno dei suoi scrittori-poeti più prolifici della propria organizzazione, il quale, catanese di nascita, pur provenendo da un mondo prettamente scientifico e pratico, non ha omesso di coltivare lo studio delle lettere con particolare attenzione alla lingua e ai costumi siciliani, con ampi rifermenti al mondo classico.
Il personaggio in questione è Pippo Nasca, particolarmente noto nel mondo ferroviario siciliano per la sua preminente opera in quel settore e anche per la sua versatilità di letterato e attento studioso del mondo in cui è vissuto e vive ancora.
Ad accogliere il numeroso pubblico intervenuto è stato il coordinatore Nunzio Spitalieri.
A parlare di Pippo Nasca e delle sue opere è stata Vera Ambra, la presidente di Akkuaria, che nell’evidenziare tutto l’amore per la sua terra, ha iniziato il suo lungo intervento partendo dal libro edito con l’Associazione “Tutto passa e cambia”, una raccolta di racconti autobiografici con il quale l’Autore espone gli scenari della seconda guerra mondiale alla quale l’autore ha partecipato da bambino a seguito del padre sergente maggiore dell’Aeronautica. Ciò consente alla relatrice di fare dei riferimenti alla precedente Grande Guerra, evidenziando anche le figure dei personaggi post-bellici, nonché l’alto significato dei valori espressi dai due eventi bellici.
Non poca è stata la commozione dell’Autore nell’affrontare – giusto in un momento in cui tutta l’Italia ancora piace e onora il sacrificio di milioni di vittime sacrificate sull’Altare della Patria – e anche del numero pubblico intervenuto. Nessuna famiglia è stata risparmiata dal dolore delle perdite, per questa ragione un tonfo al cuore si è risentito nel cuore di ognuno.
Con sguardo pacato Pippo Nasca, nel ripercorrere alcuni momenti della sua vita, anche quando non erano sereni e sullo sfondo c’erano le bombe della Guerra, ha riportato alla luce alcuni personaggi di un’epoca scomparsa. Eppure sono le pagine pubblicate che restituiscono al presente i luoghi e i nomi che fino a prima vivevano solamente nella memoria dell’autore.
L’Autore anche se asserisce di non essere uno storiografo, è sicuramente un osservatore del passato. Le sue curiosità sono dettate dalle conoscenze che traggono origine dalla sua cultura classica, dalla passione per la sua Terra, dal suo modo di vedere le cose, che espone con eleganza e sobrietà, talvolta dettate anche dalla fantasia, una fantasia talmente veritiera che rasenta la realtà stessa.
Nell’esposizione critica di Vera Ambra si sono toccate le tappe che hanno via via visto crescere la produzione letteraria, nell’ordine: “La fede del gatto e del topo” una raccolta di novelle fantastiche ma di profonda riflessione sociale. Da questo testo, Nunzio Spitalieri ha letto dei brani tratti da “La leggenda di Frà Gilorumu” un ingenuo, ma non tanto, frate che vive in solitudine in una sorta di caverna. Il poverino, quando si rende conto di essere stato oggetto di raggiro, si fa più furno e non ci casca più alle nuove beffe.
Altre raccolte di racconti sono segnata da “Ilaria e Catania” e “Ju fazzu ‘n-soccu mi piaci fari”, In questi due testi si analizzano usi, costumi e personaggi siciliani e in particolari di Catania e in più evidenziano curiosità storiche e linguistiche della lingua siciliana. Oltre all’aspetto narrativo c’è anche quello poetico, affrontato dal particolare punto di vista soggettivo e interpretativo come “Siciliaeneide” (edito da Anninovanta Editrice) una rivisitazione integrale dell’opera virgiliana, che gli consente di esplorare anche dal punto di vista classico le coste siciliane toccate dall’eroe Enea durante il suo viaggio di profugo da Troia al Lazio; “Lu stranu viaggiu”, scritto in endecasillabi sciolti siciliani, che gli consente durante un fantastico viaggio nell’aldilà, di osservare personaggi e fatti del suo mondo di lavoro. Non omette Vera Ambra di evidenziare il valore delle illustrazioni di questi due ultimi poemetti realizzati dalla sagace verve artistica di Rossella Granata.
Conclude questo lungo viaggio nel mondo letterario di Pippo Nasca l’ultimo libro “Di tia leggiu lu chiantu” una raccolta di poesie di Giacomo Leopardi tradotte in lingua siciliana.
Tra gli intervenuti vengono invitati a parlare il dott. Agatino Nicolosi, succeduto a Pippo Nasca nella direzione del Riparto Movimento Linea di Catania, il quale completa la figura dell’autore evidenziandone la tendenza letteraria e anche artistica nel modo di esporre le fredde disposizioni operative.
Inoltre prende la parola Salvo Caliò, presidente dell’Unione ExAllievi Salesiani della Saletta che evidenzia l’impulso dato da Pippo Nasca nella creazione di un’associazione ONLUS, nata, appunto da un suo proficuo suggerimento, che ha dato luogo a borse di studio per gli scolari del quartiere della Salette e a due borse di studio per stagisti tunisini di concerto con l’Ateneo catanese.
Maria Consoli