Giornate della memoria: 23 maggio 1915 – 25 aprile 1945 due guerre in un trentennio

Posted by on May 10th, 2015 and filed under Eventi, News. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. Both comments and pings are currently closed.

In occasione del centenario dello scoppio della prima guerra mondiale e l’anniversario dei 70 anni della fine della seconda guerra mondiale, l’Associazione Akkuaria organizza una rassegna di eventi per “non dimenticare”.
Durante lo svolgimento delle giornate saranno allestite mostre, presentati libri, letti brani, proiettati filmati d’epoca e altro ancora.
La rassegna si concluderà il 20 settembre in occasione del Buk Festival letterario (18-19-20 settembre).
Durante la settimanta che va dal 14 al 20 settembre saranno previste delle escursioni presso località siciliane che ospitano musei dedicati alle due guerre.
I primi due incontri in programma si terranno il:
 
Sabato 23 Maggio 2015 ore 19.00, presso i locali del Teatro della Parrocchia di San Francesco di Paola, Piazza San Francesco di Paola – Catania.
L’evento sarà preceduto dalla Santa Messa che sarà celebrata da padre don Giuseppe Scrivano alle ore 18.00.
 
24 maggio 2015 presso il Centro culturale “V. Paternò Tedeschi” Via Della Paglia Catania. sarà protagonista il poeta scrittore Pippo Nasca che attraverso i suoi libri ripercorrerà la sua esperienza di vita negli anni in cui era in corso la seconda guerra mondiale.
Man mano saranno comunicati i prossimi incontri.
 

Le giornate della memoria:
23 maggio 1915 – 25 aprile 1945 due guerre in un trentennio

 
Nella notte tra il 23 e il 24 maggio del 1915 l’Italia entrò in guerra contro l’Austria-Ungheria accanto alla Francia, Gran Bretagna e Russia: era l’occasione per completare il processo di unità nazionale e liberare il Trentino e la Venezia Giulia dal dominio austriaco.

L’esercito italiano, coraggiosamente marciò verso la frontiera con l’Austria, attraversando il fiume Piave che ben presto lavò il sangue e spense l’ardore e gli ideali di patriottismo che animava la maggior parte dei giovani soldati. Una carneficina che costò al popolo italiano oltre 600.000 morti e un milione di feriti.
Dal 1914 al 1918, il primo conflitto mondiale del Novecento scaraventò nelle trincee oltre 65 milioni di militari. Di cui 10 milioni perirono in battaglia e un altissimo il numero rimase mutilato o invalido. Anche tra la popolazione civile si contarono all’incirca 30 milioni di decessi per cause di guerra (solo in Russia, dove nel 1914 avvenne il genocidio del popolo armeno, si registrano 13 milioni di morti), stenti e malattie, tra cui la terribile influenza “Spagnola”, che in Europa uccise sei milioni di persone (soprattutto vecchi, donne e bambini).

Questi numeri non bastarono a fermare la guerra. Difatti dopo trent’anni si darà il via a quello che è stato considerato il più grande conflitto armato della storia, che è costato all’umanità sei anni di sofferenze, distruzioni e massacri per un totale di 55-60 milioni di morti.

Purtroppo la macchina della guerra non si è mai fermata, continua ancora a mietere vittime innocenti nel nome di un potere senza nome che macina sangue come se fosse farina per un pane amaro.

 

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