Lettera aperta a Cateno Piazza, Andrea Navarria, Emanuele Rauco, Seby Costanzo,  e a tutti coloro che hanno reso viva e  passionale la quarta edizione del Gold Elephant Festival

Carissimi AMICI,
a due giorni dalla conclusione del Festival faccio fatica a rendermi conto che questa rassegna è finita ma che già bisogna ricominciare a pensare alla sua quinta edizione.

Otto lunghi, intensi, pieni, movimentati giorni, trascorsi con voi tutti, hanno rappresentato la degna cornice di un lungo e faticoso viaggio che puntualmente ha condotto alla sua naturale meta. Un viaggio che ha portato a Catania viaggiatori reali e virtuali del mondo più amato: il Cinema.

L’aver condiviso con tutti voi questa esperienza conforta quel mio senso di abnegazione e amore che provo verso una Città che spesso è ostile nei confronti di chi tenta di innalzarla al ruolo che merita; che in verità le spetta. Forse non ci rendiamo conto che si tratta di una città che non è mai pronta ad accettare che persone oneste e generose si spendano e investono in quella politica del “fare” solo per “il piacere di fare” e da cui ricava solamente tante belle soddisfazioni e un grosso carico di stanchezza fisica ma mai mentale.

Sono felice e onorata per essere stata una vostra compagna di viaggio; per aver conosciuto tante nuove realtà e nuove persone; per aver arricchito il mio bagaglio culturale e soprattutto per aver respirato vera e pura arte a tempo pieno; per aver apprezzato il lavoro e l’impegno di quei “tanti” che lavorano nell’ombra e nel silenzio per far sì che meravigliosi momenti d’indimenticabile bellezza si possano condividere con il solo intento di aprire le porte al pensiero creativo.

Innanzitutto voglio ringraziare te, Cateno Piazza, per avermi coinvolta nella scorsa edizione 2014 e questo ha fatto sì che io realizzassi un progetto che a quel tempo era solo un piccolo embrione che cercava un utero per crescere.
Ti ringrazio anche a nome dei miei autori e di tutti quelli che con la loro disponibilità e professionalità hanno reso possibile l’esecuzione del progetto dei Booktrailer tratti dai libri di Akkuaria. Un progetto ambizioso sì ma che senza il tuo aiuto sarebbe rimasto nel cassetto ancora per chissà quanto tempo.

Ti ringrazio per la forte gioia che ho provato il 19 aprile, la giornata dedicata alla proiezione dei nostri booktrailer. Quella domenica mattina, seduta in fondo alla sala del cine-teatro Odeon, davanti allo schermo “gigantissimo”, la visione dei 18 lavori finalisti, mi hanno fatto attraversato tutti i momenti salienti: dalla stesura del libro alla soddisfazione di vedere il nome dei miei autori a carattere cubitale scorrere sullo schermo!

Avrei voluto piangere per dare modo al mio ego di scaricare tutte le emozioni ma il dover salire sul palco per consegnare assieme a te i premi ai finalisti e ai vincitori mi ha distratta parecchio. Per fortuna che ci sono le foto a testimoniare questo momento altrimenti avrei potuto pensato che si fosse trattato di uno sogno…

Ringrazio Andrea Navarria ed Emanuele Rauco per il loro essere ubiquamente presenti, sempre sorridenti, dinamici, accoglienti ed entusiasti, due importati e vere colonne di questo Festival e soprattutto una presenza preziosa per tutti.
Di loro due conosco poco, so soltanto che Andrea è un medico ed Emanuele un giornalista. Mi auguro che insieme abbiamo tracciato solide basi per nuove e fantastiche amicizie. Un grazie anche a Marta Lauro e al personale del SAL per i loro personali contributi.

La lista dei “grazie” è lunga… ma in particolare voglio abbracciare virtualmente i registi Cristian Scardigno,  per avermi dato modo di confrontarmi con il suo pensiero creativo e Aurelio Gambadoro per avermi riportato alla memoria il caro, incredibile e indimenticabile Vincent Schiavelli un attore statunitense il cui nonno siciliano gli insegnò a parlare la nostra lingua. Ebbi modo di conoscer Vincent all’incirca una ventina di anni fa in occasione di un concorso giornalistico indetto dalla Provincia Regionale di Catania e in quell’occasione realizzai la mia prima e unica intervista in siciliano.

Per tutti gli altri mi auguro presto di poter pubblicare le mie impressioni sul festival e i suoi protagonisti.

Chiudo questo mio breve intervento con un prezioso e affettuoso grazie a Seby Costanzo – lontano amico di quel  tempo in cui la spensierata giovinezza ricamava con fili d’oro ricordi indelebili – per lo spazio del SAL che con grande coraggio ha realizzato e messo a disposizione di chi fa Cultura.

 

Vera Ambra