Domenica 19 Aprile 2015 a Catania, presso la sala dello storico Cine-teatro Odeon, in via Filippo Corridoni, nell’ambito della quarta edizione del Gold Elephant World – International Film & Musical Festival, si è svolta la proiezione delle diciotto opere concorrenti e a seguire la consegna dei premi.
Una magnifica location e soprattutto la visione su uno schermo “gigante” delle opere in concorso ha fatto sì che ogni spettatore si è potuto immergere in quelle che sono stati i momenti salienti di ogni singola emozione. Certamente una visione degna degli enormi sforzi e impegni e che ci hanno portato fin qui. Qualcosa che nessuna parola potrebbe esprimere al meglio le sensazioni provate.
Le opere che sono pervenute al concorso sono state molte ma solo diciotto sono state quelle selezionate e proiettate. Di certo quelle scerlte dalla Giuria sono state tutte di ottima qualità e tante di queste sono state realizzate da professionisti affermati e da giovani registi emergenti. Il risultato in ogni caso è stato “straordinario”.
Il risultato maggiore è stato quello che Akkuaria ha conquistato: uno spazio importante per i suoi Autori e questo grazie alla fiducia e alla disponibilità di Cateno Piazza, direttore generale del Film-Festival, che assieme ha fortemente creduto in questo progetto e lo ha sostenuto fino in fondo. Il mondo del cinema non ha porte aperte e gli spazi bisogna saperli conquistare con grande fatica e questa volta qualcuna è stata divelta…
Tornando al concorso, la scelta dei primi tre vincitori, nell’ordine è stata così decisa:
1) “Io confesso” Stefano Iachetti (Roma)
2) “Il frutto della cultura” Edizioni Akkuaria realizzato da Melos Brothers (Vincenzo Faro e Domenico Calanna) Catania
3) “Il mondo sembra l’Eden” Paolo Coletti (Zurigo)
quarti classificati ex aequo
“Il vecchio che vendeva il tempo” Melos Brothers (Vincenzo Faro e Domenico Calanna) Catania
“I Treni di Ferrando” Angelo Monachesi (Roma)
“Lievi umane imperfezioni” Giuseppe Zanoni (Porto Ercole)
“Il conte e la strega” Giampiero Pozza (Vicenza)
“Il consulente” Vito Monopoli (Lecce)
“Il circo terrestre” Vida Bardiyaz e Alberto Antonelli
“Blu Passion“ Maria Eugenia Fiscina (Milano)
“La signora delle lumache” Maria Eugenia Fiscina (Milano)
“Il miserabile” Davide Ferrigno (Napoli)
”Borderò – psicodramma di un licenziamento“ Laura & Federica
“Racconti di parallela quotidianità” Giuseppe De Luca (Catania)
“Tangue La lingua del tango” Simona Brancè (Catania)
“Una lezione di vita” Antonio Panarello (Catania)
“Bridget O’Malley & i misteri di Rocksource“ Pierdomenico Sirianni (Roma)
“Quel lavoro pericoloso che tanto amavo” Melos Brothers (Vincenzo Faro e Domenico Calanna) Catania
queste le motivazioni del premio
primo classificato
Io confesso di Stefano Iachetti
Chiunque, anche un occhio meno attento, potrà notare attraverso i fotogrammi l’espressionismo del colore e della luce, l’analisi del volto umano e la capacità di intrappolare in un fotogramma la personalità e la psicologia del personaggio rappresentato.
Ci si esprime attraverso l’arte non per il bisogno di essere conosciuti in tutto il mondo ma essenzialmente per il desiderio di comunicare, per colmare la distanza e a volte per esprimere gioia o dolore.
Secondo classificato
Il frutto della cultura
Una menzione speciale per l’originalità del tema trattato e la ritmica del fraseggio filmico che si snoda attraverso un messaggio che sa trasmettere il vero miracolo della cultura, attraverso la coscienza e la consapevolezza dell’importanza e del valore di un libro.
terzo classificato
Il mondo sembra l’eden di Paolo Coletti
Colpisce la capacità di condensare in pochi fotogrammi i giochi di luce che fanno di questo autore, che si può definire quasi un espressionista contemporaneo e nello stesso tempo un ottimo prosecutore del figurativo classico e dello studio accurato della luce.
Nella stessa occasione è stato assegnato il Premio internazionale “EUROPA LA STRADA DELLA SCRITTURA” che è stato consegnato a Vincenzo Faro e Domenico Calanna due giovani creativi catanesi che hanno saputo incarnare e interpretare lo spirito e le finalità umane e artistiche di Akkuaria dimostrando oltretutto una buona dose di serietà e disponibilità.