Attila conclude la stagione lirica 2014 al Bellini di Catania

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La stagione lirica 2014 del Teatro Massimo Bellini si conclude con Attila, di Giuseppe Verdi, libretto di Temistocle Solera (completato da F. Maria Piave e da Andrea Maffei).  Di certo non è tra le opere più famose di Verdi, ma non per questo meno carica di intensità emotiva. E per questo occorre lodare la direzione artistica per la scelta.
Di grande effetto è stata  è stata l’esecuzione del coro degli eremiti: “Preghiam: Lode al Creator!” oppure il concertato finale  del primo atto alla presenza del Papa Leone che comunica una forte emozione. Questi sono i frutti di un’attenta cura da parte del nostro nuovo maestro del coro Gaetano Costa.
La figura di Attila, personaggio valoroso, che alla fine risulta essere la più nobile della vicenda, è interpretata dal basso Carlo Colombara, che ha saputo dar colore al carattere del personaggio. Dimitra Theodossiou, nota già al pubblico di Catania per la sua interpretazione dello scorso anno di Lina in Stiffelio, non finisce mai di stupirci per la flessibilità della sua voce capace di passare dalla dolcezza di Suzel, nell’amico Fritz ai sovracuti di Verdi. Ha interpretato magistralmente il ruolo di Odabella, coprendola di quell’alone di eroina risorgimentale, tanto cara agli amanti di Verdi. Ezio è ben interpretato dal baritono Carmelo Corrado Caruso. Ha saputo  ben sottolineare l’ambiguità del personaggio, soprattutto nel duetto iniziale con Attila(avrai tu l’Universo, resti L’Italia a me), una vera proposta di tradimento. Il tenore Sung Kyu Park esprime al meglio il personaggio di Foresto.
Efficace è stata la direzione dell’orchestra da parte del maestro Sergio Alapont. Un elogio merita infine la regia di Vincenzo Perrotta, che senza iperboli ha saputo risolvere una trama ricca di drammaticità e momenti leggendari.
Uno spettacolo che resterà nella storia del nostro teatro, quindi, e che ci auguriamo tutti che abbia un seguito.

Alessandro Scardaci

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