Lo scopo di questo libro è proprio quello di portare un modesto contributo all’individuazione delle nostre personali responsabilità, nel partecipare alla costruzione di quel percorso che indica la strada da seguire, dall’inizio alla fine della nostra vita. Certo dipende dai luoghi e dai tempi, dalle persone che si frequentano e dalle opportunità che si presentano o sono possibili in incontri occasionali o cercati.
Si sottolinea che il contenuto di questo libro non ha pretese scientifiche. Il contenuto stesso è solo frutto di esperienze personali e riflessioni logiche.
Dalla vita si può imparare ciò che si vuole. Leggere e riflettere, pensare e ricordare. Ciò che si fa e come si agisce.
Noi seguiamo un itinerario per compiere il percorso assegnatoci dalla vita: che si vive dalla nascita alla morte, attribuendo una notevole valenza a quel termine chiamato destino.
Tra noi e il destino che tipo di relazione, di parentela si può individuare? Ammettiamo che il destino sia una guida, un percorso determinato, ma in che senso? Certo una guida è, perché no? Come un padrone che porta il cane a guinzaglio, un padre che conduce il bambino per mano? E se non fosse così?
La lunghezza del percorso, anche se simile, non è uguale per tutti. Sì, perché ha in sé qualcosa del tutto personale, individuale, unico e inconfondibile. Ciascuno ha il suo personale destino.
Potrebbe quasi dedursi che non sia il destino che guida ciascuno di noi e che, invece, siamo noi a costruire e a prevalere sulla costruzione dell’ipotetico nostro destino. Lo tracciamo in tutto o in parte, o lo subiamo integralmente, come una nemesi? Nascere con un percorso già disegnato appare poco probabile. Non è una camicia che indossiamo alla nascita e ce ne liberiamo con la morte, come avviene con l’anima, quel purissimo soffio di vento, la biblica ruah, quella prima inspirazione.
Questa ipotesi può esser messa in dubbio, ma in definitiva non è esclusa. E se fosse così? Possiamo ammettere, o no, che noi navighiamo in un oceano di malintesi e di acque tempestose? Non si può escludere! Questo può farci pensare che in qualche modo noi abbiamo un qualche libero arbitrio, una qualche partecipazione nel confezionare quell’itinerario. Un nostro cosciente volere non sarebbe da escludere nella confezione di quel pacchetto e di contenuti del nostro destino.
Il corso degli eventi in qualche modo è indipendente dalla nostra volontà, bensì predeterminato, immutabile. Ma è anche vero che il destino è scortato dalla nostra esclusiva personalità. Ci sarà un momento durante il quale saremo costretti a scegliere, a compiere il nostro dovere, a portare avanti i nostri sogni. In quel preciso istante avremo bisogno di un equilibrio assoluto, integro.
Senza mai dimenticare che saremo “coloro che vogliamo essere”, solo e semplicemente compiendo una scelta, in un fatidico e inaspettato momento della nostra esistenza. La mente disordinata ed il corpo inospitale ci rende confusi e poco lucidi. E non saremmo mai coloro che avremmo desiderato diventare.
Non perdiamo mai il ricordo che il nostro corpo va curato, la nostra mente ossigenata, la nostra anima purificata e amata. Tutto questo non sarebbe possibile se non contribuissimo al nostro sostentamento, mantenendolo soddisfacente di vita e di nutrimento.
Dovremmo più spesso impegnarci a ricordare che questa funzione ci è stata donata, affinché gli esseri viventi, cibandosi di sostanze utili, possano accrescere e poter svolgere le necessarie attività vitali.
Consci dell’intera, piena e assoluta libertà di scelta individuale in materia di nutrimento, si vuole qui soltanto stimolare una riflessione sullo stato attuale delle cose che a noi sembra quasi naturale, in relazione all’attuale stato di salute della quale al cibo carichiamo una totale responsabilità.
Riteniamo che un equilibrio nutritivo, si possa raggiungere mediante uno studio attento e continuo, al fine di prestare con maggiore attenzione, e con piena coscienza, gli effetti che gli alimenti esercitano su ciascuno di noi e che di volta in volta assumiamo.
Logico che noi partiamo da un principio, con un suggerimento, non potendo agire in alcun altro modo. Consci della totale e assoluta libertà individuale e del fatto che in materia ciò che a qualcuno fa bene, ad un altro può far male, non ci sia altro modo che ricorrere a provare volta per volta, giorno dopo giorno, sino a quando ognuno avrà costruito il proprio stile di vita, che gli permetterà di vivere nel migliore dei modi e nella buona salute.
Salva la scelta dell’itinerario da percorrere il nostro obiettivo è solo quello di raggiungere e mantenere un livello più alto possibile di un buon equilibrio fisico e mentale.
Tommaso Mondelli