Fuori la Mafia da Facebook

Posted by on Aug 2nd, 2012 and filed under Recensioni. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. Both comments and pings are currently closed.

Dopo Google, il famoso motore di ricerca in internet, Facebook è diventato il primo social network di fama mondiale. Si sa, dove c’è folla… si moltiplicano gli interessi.
Di certo – su un’innocente pagina dove milione di persone si palesano, scrivono, comunicano e socializzano – non poteva mancare la Mafia, come suona brutta questa parola, qui in rete!
Buon temponi sfacinnati qualche tempo fa hanno pensato bene di creare gruppi che inneggiavano i nomi che hanno fatto tremare l’Italia intera e che l’hanno anche fatta tremare a suon di tritolo…
La notizia si era sparsa anche su i TG nazionali: Fuori la Mafia da Facebook.
Io invece aggiungerei che è arrivato il momento di dire: Fuori la Mafia dai nostri cervelli!

Direi di cambiare canale quando si parla di certe cose: meglio la pubblicità (seppur a tal proposito avrei da aggiungere parecchio!).
I mass-media hanno il potere di far lievitare tutte le notizie e non solo di trasmettere modelli di emulazione per grandi e piccini…
Sono giorni che mi chiedo: chi sono i “buoni” e chi sono i “cattivi”…
Da bambina, guardando i film in TV i buoni erano i cow boy e i cattivi gli indiani. Dopo – da adulta – mi sono resa conto di quanto orrore hanno fatto i buoni!
Man mano che sono cresciuta mi sono resa sempre più conto di come con la paura e il terrore ci hanno dominato le giornate rendendoci inermi e inetti.
Da bambina i racconti dei parenti sull’ultimo conflitto mondiale ha alimento per molti anni il pensiero che non ci sarebbero state più guerre nel mondo… non so più da quanto tempo, ogni giorno ci alimentano 24 ore su 24 di sangue sparso nel mondo.
La guerra è arrivata fin le nostre case e ci piove addosso senza che ce ne rendiamo conto…
Chi è il buono e chi il cattivo?
Chi fa del “male” per i propri interessi o chi ci specula sopra?
Non oso farmi il conto di quanti interessi economici si muovono attorno alla parola “Mafia” e quanti materialmente “campano” sull’indotto che la “delinquenza” produce.
Che cos’è la mafia? E soprattutto dove sta?
Chi sono i mafiosi? Sono quelli che comunemente ci mostrano con una faccia, un nome e un cognome, oppure sono quelli che da dietro li manovrano a proprio piacimento.
Quanti e quali sono coloro che nel nome del perbenismo si nascondono dietro la maschera dell’onestà.
Io posso soltanto dire che più si parla di certi argomenti e più le cose vanno male.
Quest’anno ci sono rimasta male nel vedere chela Rai, proprio il primo giorno del gennaio 2011 sul proprio palinsesto ha trasmesso contemporaneamente su due canali “Il capo dei Capi” e “Il padrino”.
Al di là della valenza dell’opera artistica… ciò che viene fuori di certo è che qui “i Cattivi” sono presentati come “gli eroi”, i protagonisti di storie cruente sì… ma in fondo eroi!
La mafia… ma lo sappiamo che cos’è la mafia?
A volte utilizziamo parole senza conoscerne il significato… forse è il lupo cattivo delle favole?
Una volta questa parola era legata a ben altre cose, oggi invece, dopo aver spopolato su tutti i giornali, i libri, le televisioni e le sale cinematografiche del mondo, ecco che come un Ulisse errante, approda anche sulla rete. Approda con gruppi di fan (come i divi della TV) che la inneggia e con altrettanti gruppi che indignati tentano di cacciarli via dalla rete.
Fino a pochi minuti fa non riuscivo a spiegarmi come – attraverso la rete – la mafia potrebbe spargere il suo “terrore”, ebbene, la risposta è arrivata da sola.
Una mia amica mi ha riferito per telefono che si sarebbe cancellata da facebook perché è in mano alla mafia.
Ecco quale potrebbe essere il risultato di una simile azione “punitiva”.
Di questo passo, la strada diventa breve.
Suggerirei a certe persone che si danno tanto da fare per alimentare certi meccanismi dannosi, anziché indignarsi, andare su questi gruppi e segnalarli alla rete.
In tutte le pagine c’è il link “segnala”. Credo che sia la cosa più efficace da fare.
È bene sapere che ci sono “parole” che rievocano paure collettive ancestrali e gli effetti sono disastrosi per tutti.
Impariamo a parlare di cose positive. Parliamo di bellezza, di arte, di cultura, di amicizia, di scambio… credo che in fondo questo sia il vero motivo del grande successo di facebook.

Vera Ambra

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