Al Teatro Massimo “ Vincenzo Bellini” ritorna la sinfonica: un ospite d’eccezione con la musica d’avanguardia della sua ultima fatica discografica
Le sorti del Massimo sono parse, e appaiono tutt’oggi, incerte e a rischio, a seguito del mancato pagamento degli stipendi arretrati ai lavoratori e alle maestranze del Teatro. Una situazione drammatica che ha determinato l’annullamento o il rinvio di alcuni concerti previsti per la sinfonica e lo slittamento della programmazione della stagione lirica 2014. Tutto è iniziato con il taglio ai fondi e con la mancata erogazione di quelli previsti. Un clima di tensione avvertito non solo dagli addetti ai lavori ma anche dal fedelissimo pubblico, che ha fatto sentire il proprio sostegno e la propria solidarietà. Un’annata compromessa che ha visto il mancato rinnovo del contratto al direttore artistico del Teatro, Xu Zhong, in seguito al veto del governatore della Regione, Rosario Crocetta. Non meno fortunata la condizione di tecnici, direttori, membri del coro e dell’orchestra… Passando per gli stipendi arretrati e per il licenziamento dei precari. Proprio in questi giorni, i lavoratori stagionali del Teatro hanno protestato contro il rinnovo dei contratti, arrampicandosi sul tetto del Teatro Sangiorgi di via di San Giuliano. Una crisi dettata anche dalla politica del turismo tendente alla destagionalizzazione. Un Teatro, il Bellini, che aspetta ancora la nomina di un nuovo C.d.A., unitamente all’intervento tempestivo del sindaco Bianco e della Regione, al fine di trovare una soluzione per il rilancio dell’Ente e di ripristinare le condizioni lavorative e di gestione ordinarie. “Chiudendo questa fase di commissionamento” – ha affermato l’Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Catania, Orazio Licandro – “potremo ricominciare a pensare al futuro, per tenere vivo il Teatro e gli artisti in attività”. Padri e madri di famiglia, parti lese, che non arrivano a fine mese, privati della loro dignità di lavoratori. E proprio quando anche la situazione della stagione sinfonica, così come la storica istituzione catanese, sembrava seriamente compromessa, ecco sbucar fuori il cartellone della nuova stagione lirica e una campagna abbonamenti last minute, organizzata in due giorni.
Dopo mesi di attesa, è stata la prima del “Don Pasquale” di Donizetti, che ha esordito il 28 marzo con Simone Alaimo e Laura Giordano, a rompere la crisi, lasciando intravedere un bagliore di speranza. “Nonostante le difficoltà del Bilancio – recita il comunicato ufficiale – continua la linea produttiva adottata con successo negli ultimi anni e che ha riscosso uno straordinario incremento di pubblico, in assoluta controtendenza rispetto al panorama nazionale: opere e balletti del grande repertorio, interpreti di primo piano insieme alla scoperta o alla riproposizione di vere e proprie rarità musicali”. Seguiranno “Cavalleria rusticana” di Pietro Mascagni, “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo, “Capuleti e Montecchi” di Vincenzo Bellini, “Coppélia” di Delibes e l’”Attila” di Verdi. Saranno protagonisti Dimitra Theodossiou, Roberto Iuliano, Cinzia Forte, unitamente ai solisti e il corpo di Ballo del Balletto Nazionale Lituano dell’Opera di Vilnius. Un botteghino iperattivo che ha visto una grandissima affluenza di abbonati, pronti a rinnovare, anche “in fiducia”, il loro posto a sedere. Sebbene un po’ increduli e scettici sulla qualità del programma, il pubblico è il vero protagonista, da innamorato sostenitore. In ogni caso, una piacevole notizia di una sorpresa insperata. Ed è proprio speranza la parola d’ordine: l’importante è esserci, avere un biglietto. Melomani o semplici appassionati. Gustare il piacere di essere in quel luogo incantato dalle note.
E in questo frangente di crisi per il Tempio della musica catanese è la stagione sinfonica a riprendere, finalmente, con un ospite di fama internazionale. E non si tratta di una celebrità straniera ma italianissima: Ludovico Einaudi. Il compositore torinese, figlio dell’editore Giulio e nipote del Presidente Luigi, che ha incantato il pubblico di tutto il mondo con la sua musica celestiale. Due serate, quelle del 12 e 13 marzo, che hanno visto il tutto esaurito. Capace di far provare emozioni uniche con i brani che ha eseguito al pianoforte, Einaudi ha così presentato la sua ultima fatica discografica, “In a Time Lapse”. Una magnifica suite che prevede l’ensemble di orchestra d’archi, percussioni ed elettronica. Edito su piattaforma multimediale da Decca/Ponderosa, vede quattordici tracce modulate sulla variazione del tema principale. Musica spirituale, sperimentale e d’avanguardia: arrangiamenti di trame sonore meravigliose che traportano l’ascoltatore in un sogno fatto di pulsioni dell’animo e di eternità. Completamente differente, ad ogni modo, la ricezione della musica dal vivo rispetto a quella maggiormente meccanica dal compact disc. Non potevano mancare, quindi, i grandi storici successi: “I Giorni” per piano e archi; “Una Mattina” tre brani per Piano solo (la colonna sonora del film “Quasi Amici”, ndr); “Divenire” suite per piano, archi e arpa. Poi “Stella del mattino” conclude un concerto con i fiocchi. Personalmente ho scoperto Einaudi in un mio viaggio oltremanica, dove si era recentemente esibito alla Royal Albert Hall acclamatissimo dal pubblico britannico. Non c’è niente da fare: Einaudi piace o non piace. Al di là del gusto personale, è possibile affermare con certezza che si tratta di un genio di monumentale caratura, quasi a rappresentare un “unicum” nel proprio genere.
Marco Fallanca