L’amorale

Posted by on Aug 2nd, 2012 and filed under Recensioni. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. Both comments and pings are currently closed.

Ho pena. Ha studiato all’Anormale di Pisa e il suo sapere pende tutto da una parte. Lui pensa che dire sempre – a ogni costo – quello che pensa, sia dimostrazione di uno che pensa… E, invece, proprio non sta così, perché i tuttologi di niente non soffrono di niente, non sanno che sia la simpatia; semplicemente chiacchierano come al Grande Fratello, senza trasparire mai niente di grande, se non almeno di decente, non dico di solenne.

Passare da un ramo all’altro, senza essere competenti mai in qualcheduno, sapere di tutto un po’, da copia-incolla, rubando frasi fatte dalla rete (e pur la colla), è un modo per non fare mai goal, o perlomeno di non mirar mai la palla al centro della porta. Ma, che importa, un bel pezzo di carta sembra metterti al riparo da tutto, e poco racconta se sei stato sostanzialmente allievo anoressico di sapere, di qualche originale sapore, di quelli che fanno la differenza …

Tutto quel che ha appreso
rappreso assai
sta appeso al muro
mostruoso
a far bella mostra
di non so che
persino l’anima inchiodata assieme
a vantar diplomi
patenti e pergamene
che solo alzano barriere
avverso chi in carriera poi non è
ma che forse ha più agile la vita
di certo ridevole facendosi
da quanto si ostenta serio e grave

Orecchie senza cuore
Non pare insomma il corrente vivere una società di consapevole saggezza, di certo non per mancanza di libri da aprire, ma forse – piuttosto – per quelli chiusi troppo in fretta perché fuori di moda, sfogliati un po’ di corsa come è d’uso, senza meditazione, semmai con troppe mediazioni di chi riflette come uno specchio, ma è pure privo di pensare…

Telematica furia di sentir tutti
ad ogni ora
senza ascoltar nessuno
per un minuto almeno
è perder frammenti d’eternit�
che tempo senza senso non capisce

Compagna elettorale
Scorrete tutti i campi attorno a noi, poco coltivati come il terreno poi vorrebbe, e vi accorgerete che la presunzione è figlia diretta della vacuità delle idee, quando poi queste non manchino del tutto… E allora, ecco che il sesso si fa l’unico problema etico, non in sé, ma come motore che tutto travolge per esser privo di frizione per dominarlo e freni per tenerlo a bada quando perde il lume della ragione. A cominciare non dalle nostre bianche sottocoperte, ma dalle oscure trame della politica, che pare non avere null’altro di interessare da sfoggiare, o peggio da tener coperto.

È la … res publica
più spesso di quel che a noi traspaia
sfacciata
o disinvolta … pubica avventura�
di chi
nel denudarsi un’ora
in fredde lenzuola non proprio coniugali�
a piacimento di qualcuno abbaia
o mette l’ali
ben più lunghi giorni a star
paludato a modo
in corrotta comoda poltrona
a procurar guaiti
infernali roventi guai
al paradiso corretto degli onesti …

Se così vi piace …
Ma se il pubblico, che di dignità è ormai privato, ci vede prossimi all’indignazione e lontani dalla più logica soluzione, si fa anche di ciò che è più intimo baratto di palese mercato. E non parlo di pantaloni a vita bassa per tenere alta l’attenzione su di sé, in bene o in male, ossia per non aver altro da mostrare , quasi fossero tutti laureati nel fisico, anche se il cervello è rimasto a casa…

Panni sporchi
lavati non più in famiglia
da tempo figurano in tivù
senza tanta meraviglia
Nemmeno stesi ad asciugare
battibecchi e liti coniugali
tra canti e folte gare
non appaiono più tali
e pur se ammuffiti alquanto
orfani di sano detersivo
d’audience si son fatti balordo diversivo

Stravolgi-menti
Voglio in sostanza dire che l’indifferenza a un postulato, a caso scelto al posto di un altro, è cosa ben peggiore di certe scelte discutili, per malvagie che siano, che però risultano almeno tali: e per raccontarla in soldoni, un tempo il mafioso aveva coscienza di esserlo , il truffatore pure, il violento anche… Ma forse che oggi non si avverta la tendenza a giustificare le storture facendole passare per dritte, storpiando quelle rette, e non sia più rettitudine una virtù? Anzi, se sei onesto, passi pure per fesso, quasi fossi un cesso, e più non è beato chi parla di giustizia, perché viene tranquillamente giustiziato, col beneplacito di tutti e di nessuno, nell’indolore generale … In fin dei conti, come già cantava il Duca di Mantova: “… questa o quella per me pari sono …. “; è così che non solo i Conti non tornano mai, ma – checché se ne dica – neanche l’operare dei Baroni di oggi: il non saper discernere tra termini pur sinonimi porta sino all’affidar la pace del mondo non già alle Nazioni unite, ma – tout-court – agli Stati Uniti.

Figuriamoci allora quelli antitetici nella loro chiarezza!!!

In questo mondo omologato
da tempo fa miao il cane
e il gatto
quanto non si sa felice
abbaia

I genitori
dei figli si fanno amici
i figli
a volta loro
educatori del mondo che li attornia
rinuncia il prete a predicare
e tutti
per democrazia s’intende
diventano tuttologi di niente

 

A sipario aperto
i ruoli si posson vedere ormai
soltanto se in scena è Pirandello
qualche volta sul set se si batte il ciac …
o accanto alle veline
che già in partenza
richiaman carta ormai in disuso …

A quando
da noi
ci mozzeremo gambe e mente
a camminare con la testa
per (s)ragionar coi piedi?

Secondo inclinazione
Vogliamo poi parlare di senso di responsabilità di una buona fetta della nostra generazione, che non pochi guai ha generato così generosamente nella nostra società così poco socievole? E allora, sì, lasciatemi sfogare, perché ce l’ho sulla punta della lingua: in nome della vita facile ai figli, abbiamo loro reso difficile il rapporto con quella sofferenza che quasi tutto insegna, all’insegna della difesa delle rispettive aspettative, che tali si chiamano proprio perché si attendono da qualcun altro e mai da se stessi …

Studiare no
lavorar nemmeno
o meglio
studiare il modo di evitar fatica

A ricerca eterna di puntelli
perché fuor di baricentro
vedo ossa mingherline
poco il midollo dentro
pender più di certe torri
che pur da sé san stare in piedi …

Sembra a me
ma non son solo
che odierna attivit�
dai figli ai padri tramandata
come gambero
risalga sino ai nonni
ché senza di loro
qualcuno non mangerebbe mai

 

Spiace dirlo
Umili, modesti, consapevoli, di uomini in giro se ne vedono sempre meno; e quando parlo di uomo, intendo ovviamente abbracciare anche le donne, almeno in senso metafisico e l’altra metà spirituale. Ma, dico io: perché non si vuole essere se stessi, al limite dei propri limiti, senza voler per forza dimostrare a qualcuno quello che non si ha o non si è? Non è forse questo il miglior modo di andare alla ricerca della propria infelicità e pure altrui?

Poveracci
che sempre si fingon tempre d’acciaio
inossidabili
per scoprirli
a breve
vile ferro arrugginito
miserabili
che fan di tutto
per apparire menti superiori
perché non li osanna mai nessuno
si brevettano un lustro piedistallo
e guardan da lì il mondo dei beoti
di certo
a non farsi calpestare
da quella schiera folta di beati
che per fortuna
sanno mostrar pietà di loro

Come sprecar l’inchiostro
A voler finire qui le lamentele, è d’obbligo ricercarne poi il perché, da che san tutti che è più agevole demolire in un minuto quello che i secoli han faticato a costruire con pochi mezzi e peripezie numerose. Ma, gli è che l’etica non se la ricorda più nessuno, per mancanza di tempo forse; senza forse, di fantasia e volontà.

Non ditemi che la colpa è del sistema, perché non ho mai ritenuto che questo fosse il sistema migliore per capire le radici di tanto vuoto. Piuttosto, non avete mai pensato a quante catastrofi produca la superficialità di chi non cerca più nessi tra causa ed effetto, di chi scrive due righe messe in fila e diventa un idolo da imitare? Chi riempirà le voragini scavate da una cultura vuota?

Col naso
mi son tuffato nelle pagine d’un libro
che d’attraente aveva soltanto dorso e copertina
ed è stata immersione di piscina
priva d’acqua sino al fondo

Due frasi in fila
non fan letteratura
ma
men di niente
anche il fracasso è pur qualcosa�
per chi di musica non sa …

??? !!!
Come si addice a creature che girano indaffarate al pari di tante formiche per il giardino, vorrei solo un po’ più di silenzio tra le nostre parole, di poesia nel nostro asfalto quotidiano, di umiltà nella nostra scienza, di rispetto per le grandi cose che i bambini suggeriscono a chi si sente onnipotente, magari senza scrupoli …

Su quel gran giramento di palle
di cui è fatto da sempre l’universo
si son scritti tanti per davvero
o forse troppi discussi versi

Con fantasia i poeti
gli astronomi sul serio
senza criterio alcuni
persino il sindacato ne ha parlato
… praticamente ne è nato un putiferio
Ma lui sta lì che gira e gira assai beato
di tanto in tanto un po’ si scuote
a prender nello stesso modo pure noi
che ancora balbettiamo
angusti e un po’ beoti
di mogli e buoi dei paesi tuoi

Giuseppe Lucca

Illustrazione: Opera di Mauirizio Citti

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