Avventurarsi nella leggendaria attrazione londinese incontrando sul red carpet le più grandi celebrità (in cera) di ogni epoca
Un manifesto dell’attrazione, collocabile alla metà del secolo scorso, recitava così: Enjoy a visit to Madame Tussauds, a great place to see the greats. Lo storico museo delle cere costituisce un immancabile appuntamento per ogni visitatore di Londra. Simbolo di un’antica tradizione e grande professionalità, presenta un’impressionante esposizione di figure di cera a grandezza naturale. Non si tratta di semplici “pupazzi” ma di modelli, alcuni dei quali, sorprendentemente verosimili. Le pedine proposte in questa singolare collezione vengono continuamente aggiornate con il passare degli anni, in modo tale da mantenere vario e attuale il panorama di soggetti ospitati. Star di Hollywood, dello sport, della musica, della politica e della cultura: del passato e di epoche più o meno recenti. Un’emozionante passeggiata tra volti visti soltanto nei libri di storia, nelle televisioni e nelle più remote fantasie. L’elegante sede londinese di Marylebone Road offre un’ambientazione d’eccezione e un allestimento in grande stile, paragonabile al red carpet di una première internazionale. A quasi due secoli dal trionfante esordio, il Madame Tussauds della Big Smoke non ha smesso di attirare ai propri cancelli milioni di visitatori ogni anno. Il segreto? Il divertimento! Del resto, la visita è come un grande gioco: scattare foto spiritose al fianco dei propri beniamini e idoli di sempre.
Tutto cominciò nel 1761 a Strasburgo, dove nasce Marie Grosholtz. Di origini alsaziane e figlia di una governante presso la casa del Dott. Philippe Curtius, imparò da questi l’arte della modellistica di cera, tanto da realizzare, nel 1777, la sua prima statua di cera, raffigurante François Marie Arouet, meglio noto come Voltaire. Curtius era un vero maestro del settore e con le proprie “creature”, dopo aver realizzato un modello di Marie-Jeanne du Barry, amante di Luigi XVI, ottenne un inaspettato successo nella “Parigi dei lumi”. Ed è proprio in questo palcoscenico che Curtius conquista la ribalta e nel quale anche Marie si inserisce, divenendo insegnante d’arte della sorella di Luigi XVI. Continuando a frequentare la reggia di Versailles, lavora al fianco di Curtius ai modelli di Jean-Jacques Rousseau e di Benjamin Franklin. Con l’insorgere dei primi moti rivoluzionari, realizzò innumerevoli stampi e maschere mortuarie servendosi delle teste decapitate dei condannati a morte (tra questi figurano anche Robespierre, Carrier, Hébert, lo stesso Re di Francia e Maria Antonietta). Entrata in possesso della singolare eredità di Curtius alla morte di questi, Marie sposò l’ingegner Tussaud ma, pochi anni dopo, separandosi dal marito, intraprese un tour nelle isole britanniche. Quella che da questo momento in poi sarà nota come Madame Tussaud si stabilì a Londra nei primi anni del nuovo secolo, tuttavia non riuscì più a fare rientro a Parigi. La ripresa delle guerre napoleoniche le impedì, infatti, il rientro, rendendola di fatto ostaggio politico (ricordiamo che la scena politica del tempo vede nemici l’impero francese e quello britannico n.d.r.). Per oltre trent’anni, quindi, Madame Tussaud e il proprio seguito itinerante di carovane si spostarono tra Gran Bretagna e Irlanda, cimentandosi in campagne di promozione finalizzate ad ottenere finanziamenti e sovvenzioni. Solo nel 1835, presso i locali del 51 di Baker Street a Londra, vennero inaugurate le sale espositive, note come “il bazar”, che ospitarono una mostra permanente. La donna che ha ispirato una delle più famose attrazioni al mondo si spense a ottantotto anni nel 1850. Una fama, la sua, che continuò ugualmente a crescere. La collezione venne, poi, trasferita nell’attuale sede di Marylebone Road dal nipote, Joseph Randall, nel 1884. Malauguratamente, però, nel 1925 l’edificio fu colpito da un incendio, che distrusse la maggior parte delle meraviglie contenute all’interno. Il museo riaprì i battenti tre anni dopo, quando, seguendo gli stampi originali, sopravvissuti alle fiamme, buona parte delle statue vennero costituite nuovamente. Un bombardamento nazista rase al suolo parte dei locali, distruggendo oltre trecento capolavori. Assunte alla fine degli anni ’50 le attuali sembianze, con il tipico cupolone del planetario, il gruppo Madame Tussauds (di proprietà della Merlin Entertaiments) apre nuove sedi in tutto il mondo: Amsterdam, Las Vegas, New York, Hong Kong, Shanghai, Washington D.C., Bangkok, Hollywood, Berlino, Vienna, Sidney e Tokio.
I Madame Tussauds sono ormai un colosso, con statue che vengono scambiate e mandate in tournée per le varie sedi. Oltre un secolo fa, il biglietto di ingresso costava solo sei pence. Oggi, invece, non bastano £30, pertanto, considerate le interminabili code al botteghino, è consigliabile prenotare online e con largo anticipo. L’esperienza inizia con la sala Party, immaginata come una grande festa alla quale sono presenti le star di Hollywood più in voga del momento. Primo della lista Vip, George Clooney, al fianco del quale si può fare una foto seduti su un divanetto di pelle e con il braccio del divo intorno alle spalle. Per gli amanti del grande cinema hollywoodiano, ci sono Tom Cruise, Orlando Bloom, Morgan Freeman, Anjelina Jolie e Brad Pitt, e ancora, Nicole Kidman, Leonardo di Caprio e Will Smith. Dal grande cinema, l’intramontabile Jim Carrey, con la sua risata, e, in barba e pizzetto, Johnny Depp (quello “vero”, non uno degli eccentrici ruoli insoliti che interpreta). Non possono mancare Colin Firth, Dame Helen Mirren, in un elegante abito Asprey, e l’ex di Katy Perry, Russell Brand. Per le teen-ager, patite della saga Twilight, il vampiro Robert Pattinson e il lupo Taylor Lautner. A dir poco verosimili, invece, Emma Watson, Cheryl Cole e Jennifer Lopez, con il celebre fondoschiena assicurato per qualche migliaio di dollari. Kate Winslet è presente con il seducente abito rosso e scollo a “v”, sfoggiato in occasione degli Emmy Awards 2011, mentre, Julia Robert, da vera diva, sfodera il consueto sorriso da copertina. Nella stessa A-list zone è possibile incontrare anche i pìù grandi nomi di Bollywood, l’industria del cinema indiano. Salman Khan, l’aitante Hrithik Roshan, Aishwarya Rai, Madhuri Dixit-Nene e Shah Rukh Khan sono pluripremiate e affermate star che hanno validamente contribuito alla diffusione del cinema indiano nel mondo. Amitabh BachChan, con oltre 180 pellicole in quarant’anni di carriera come attore, produttore, cantante, politico e presentatore, è una vera e propria pietra miliare dell’industria. Poi è il turno delle più indimenticabili icone del grande schermo: Marilyn Monroe, Charlie Chaplin alias “Charlot”, Humphrey Bogart e John Wayne. Whoopi Goldberg è Suor Maria Claretta in “Sister Act”, Bruce Willis nei panni di John McClane in “Die Hard”, mentre Arnold Schwarzenegger personifica T-800 di “Terminator”. In 14 cm ecco Trilli (o Tinker Bell), al fianco di un mastodontico Shrek, rappresentano al meglio il mondo dell’animazione. Sempre nelle vesti dei ruoli interpretati, Robert Downey Jr. come Sherlock Holmes e Daniel Craig “as” James Bond 007. Per chi volesse prendere il posto del piccolo Elliot in “E.T. l’extra-terrestre” è possibile pedalare sulla popolare Bmx che nel film accompagna il piccolo alieno in una passeggiata con uno sfondo d’eccezione: la Luna. Un apposito plastico è stato, infatti, realizzato per ricreare, e celebrare al contempo, il trentennale del capolavoro targato Spielberg. Al grande regista, tra l’altro, è stata dedicata una statua al fianco di Robin Williams e della premio Oscar Judi Dench. Omaggio d’obbligo, in un’area dedicata, ad Alfred Hitchcock e ai suoi “Uccelli”.
Pochi passi, una nuova scala e un nuovo settore: lo sport. Le prime due leggende sono Muhammad Ali e Rafa Nadal. Molto più che un capolavoro la statua di Cassius Clay, oro olimpico a Roma ’60 e più volte detentore del titolo mondiale di pesi massimi, accompagnata al campione del Grande Slam. La foto ricordo, con tanto di dita puntate al cielo, è d’obbligo con Usain Bolt, con i suoi tre ori e tre record a Pechino, l’uomo più veloce al mondo. Non possono mancare anche il pilota della Mercedes Lewis Hamilton, l’asso del golf Tiger Woods e il battitore di crickett Sachin Tendulkar. Dal mondo del calcio ecco Edson Arantes do Nascimento, “O Rei” Pelè, lo “Spice Boy” David Beckham e lo Special One, neo allenatore dei Blues, José Mourinho. La figura di Jonny Wilkinson, mediano di apertura del Tolone e campione della Coppa del mondo di Rugby 2003, è stata esposta sul Quarto Plinto di Trafalgar Square come buon auspicio per la finale del mondiale 2007 ma, nonostante la grande prestazione del rugbista, il team inglese subì la sconfitta per 6-15 ad opera del Sudafrica. Discorso opposto per Jessica Ennis-Hill, campionessa di eptathlon e oro olimpico a Londra 2012, la cui statua era stata presentata pochi mesi prima del grande evento. Altro membro del Team GB è il tuffatore Tom Daley, oro a Roma 2009 e bronzo a Londra, immortalato nella sua versione di cera nell’atto di eseguire un tuffo.
Area attesissima sin dall’inizio della visita quella dedicata alla Royal Family. Quella esposta attualmente, al fianco del Principe Filippo, è la ventitreesima statua dedicata a Her Majesty the Queen, realizzata per celebrare la monarca nel suo Giubileo di Diamante. Il Duca e la Duchessa di Cambridge vengono eternati nel momento dell’annuncio ufficiale del loro fidanzamento, mentre Kate indossa l’abito blu Issa. Immancabile adesso il Royal Baby… Al fianco di Camilla Parker Bowles e del principe Henry, Carlo, che per il suo grande impegno a difesa dell’ambiente, è raffigurato in una statua ecosostenibile, realizzata interamente in cera d’api e argilla. Immancabile icona Lady D: simbolo della storia recente della famiglia reale e personaggio emblematico sul fronte Aids e mine antiuomo, è prematuramente scomparsa nel ’97. Alla storia recente e ai Reali attuali, si oppongono i leggendari sovrani: Enrico VIII, Elisabetta I, Maria Stuarda, Carlo I e la Regina Vittoria.
Spostiamoci adesso tra i più grandi cervelli: intellettuali, artisti, poeti, scrittori e geni matematici. Albert Einstein spiega la formula E=mc2 e misura il QI, mentre Picasso si cimenta con innovazioni cubiste accanto a Vincent van Gogh. Nella sala vengono omaggiate grandi menti letterarie del calibro di William Shakespeare, Oscar Wilde e Charles Dickens. Posto d’onore anche per lo straordinario Prof. Stephen Hawking. L’angolo della musica è qualcosa di straordinario: i Beatles, Robbie Williams, Bob Marley, Britney Spears, Rihanna, Beyoncé Knowles-Carter, Justin Timberlake e Adele. Madonna è ritratta in stile MDNA tour 2012, Lady Gaga (una delle otto nel mondo) si presenta con l’eccentrico cappello Philip Treacy a forma di telefono e con un abito Armani. Amy Winehouse con i tipici tattoo da marinaio, fiancheggia Cheryl Cole con un Jean-Paul Gaultier. Al “re del pop” Michael Jackson sono dedicate tre statue: una versione baby Jackson5, una Moonwalk Edition e una History tour. Tra le leggende ovviamente anche Jimi Hendrix e Farrokh Bulsara, meglio noto come Freddy Mercury. Infine, i miti delle ragazzine: Justin Bieber e i One Direction, in un complesso statuario realizzato da oltre quaranta progettisti tra scultori, modellatori, parrucchieri, coloristi ed esperti guardaroba. Ogni singola statua ha necessitato di una “modica” cifra di realizzazione: “appena” £150000! Certamente, i risultati del minuzioso lavoro sono strabilianti…
Si entra, quindi, nel World stage dedicato ai personaggi politici più influenti della storia. Una passeggiata tra Angela Merkel, Francois Hollande, Adolf Hitler, Winston Churchill, J.F. Kennedy, Vladimir Putin e Margaret Thatcher. Molti i pacifisti a partire da Martin Luther King, passando per il Dalai Lama e Benedetto XVI, fino a Nelson Mandela e al Mahatma Gandhi. Nel cast politico londinese figurano, davanti il 10 di Downing Street, il Mayor Boris Johnson e il Primo Ministro David Cameron. Da non perdere la possibilità di mettere i piedi sulla Resolute Desk o attaccarsi al telefono di Barack Obama, nello Studio Ovale. Dopo essere scesi qualche metro sottoterra, ecco la Camera degli Orrori: questa affonda le sue origini nel passato parigino di Madame Tussaud, quando la giovane Marie realizzava calchi mortuari presso gli obitori della città. Viene realizzata sul modello di quella che il Dr. Curtius aveva denominato “Grotta dei grandi ladri”, ospitando efferati criminali, assassini e le vittime illustri della Rivoluzione francese. All’interno delle segrete è stato ideato “Scream”: un percorso obbligato (e al buio) tra i corridoi di un carcere, durante il quale attori in carne e ossa interpretano detenuti e spaventano i visitatori. Nessun pericolo, basta solo mantenere la calma, o quasi… E’ permesso gridare, per l’appunto, ma non avventarsi contro gli attori!
Al termine del percorso il visitatore sarà invitato a salire su una delle riproduzioni dei tradizionali taxi neri e, da lì, a bordo del piccolo vagoncino, intraprendere un viaggio su rotaie alla scoperta della storia della capitale e della cultura inglese. Una lente d’ingrandimento sulla Londra di ogni epoca, in un qualcosa che ricorda vagamente i grandi plastici di Disneyland. Una passeggiata tra Tudor e menestrelli, vivendo in prima persona le tappe cruciali della Big Smoke: la peste, il grande incendio del 1666, la costruzione della cattedrale di San Paolo ad opera di Sir Christopher Wren e la realizzazione della colonna di Nelson. Churchill chiama a raccolta il suo popolo, mentre nel ’66 nelle strade si festeggia la Coppa del mondo e in una Carnaby Street psichedelica si sfoggiano minigonne. Questo è molto altro è “Spirit of London”, il vero sapore della grande metropoli.
Prima di dirigerci all’uscita, tocca fare un’altra deviazione: Marvel Super Heroes 4D. Esperienza cinematografica mozzafiato che vede combattere i più grandi eroi della Marvel contro i cattivi. Il tutto, ambientato a Londra, tra effetti speciali a dir poco avveniristici. Hulk, Capitan America, Iron Man, Wolverine, Spider Man e Ms. Marvel contro il cattivo di turno, Dottor Destino. Alla collezione del Madame Tussauds, però, non mancano Occhi di Falco, la Donna invisibile e Nick Fury.
Si conclude così il percorso tra le meraviglie di cera di una delle più grandi attrazioni al mondo. La fama dell’attrazione non necessita sicuramente di ulteriori commenti. Semplicemente, una tappa immancabile per chiunque voglia davvero cogliere il sale di questa città meravigliosa.
Marco Fallanca
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