“… «Il X agosto del Pascoli è la poesia più importante del Pascoli, ed è stata scritta da Giovanni Pascoli (bella scoperta). In questa poesia il poeta parla dell’uccisione del padre. Uccidere il papà del Pascoli è stato un atto di grande crudeltà.»
«Giusto, Massimo perché?»
«Perché il papà di Pascoli non era commestibile.»
Avevo capito bene: il papà di Pascoli non era commestibile!”
Una lunga esperienza didattica e pedagogica è narrata senza veli attraverso episodi di scuola e di vita. In questo lungo racconto si snoda la travagliata storia di un uomo alla ricerca del vero senso della vita. Dopo i primi cinque capitoletti introduttivi, che tracciano le principali linee pedagogiche, l’autore si dispone al racconto, ora descrittivo, ora personale, con razionalità, chiarezza espositiva e pungente ironia.
Il libro, diviso in venti capitoli, seguendo il file rouge del racconto autobiografico, tratta le principali problematiche che affliggono la Scuola italiana. Ne viene fuori un colorito quadro di denuncia sociale che si allarga a macchia d’olio e coinvolge diversi settori.
Tino La Vecchia, nato a Catania nel 1954, è docente di ruolo in Filosofia, Pedagogia, Psicologia e Scienze dell’Educazione presso il Liceo statale F. De Sanctis di Paternò..
Noto appassionato di sport e tifosissimo del Catania. Nel 2000 con le Edizioni Greco, ha pubblicato in versi Il sale e il pepe, un polimetro che tratta argomenti di natura sociale.
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