In una prima lettura di questi brevi racconti ciò che è evidente è lo schiaffo interiore, uno schiaffo che sbeffeggia sia gli idoli e le icone, sia il cuore.
C’è una resa alla solitudine e una lacrima contro la solitudine, persa nei ricordi di un tempo e nelle vecchie glorie. Si esalta un passato che non si identifica con più nulla di simile nel presente.
Non scorre sciolto alcun racconto, ma come un graffio ci obbliga a riflettere su ogni termine usato.
Le parole in questi racconti sembrano descrivere lo scenario di grattacieli grigi e cupi, contornati da poco verde e violentemente ladri di sole, aria, verità di un tempo; la violenza nelle parole, ricche di significato ma allo stesso tempo sintetiche e conci-se, quasi toglie l’aria al lettore che si avvicini.
Un simbolismo non pittorico ma verbale, quello che si coglie; di sicuro non vedremo verdi prati e riposanti tramonti, ma un impervio percorso fra dolori, rimpianti, animi traditi nei blog, anime in fuga dal grigio.
“Ricomincio a cancellarti” scrive il cuore respinto, ma non è solo per l’amore finito, è per la sterilità della terra, è per la crudezza della vita.
Si uniscono, nelle storie, sensazioni di un amaro retrogusto, qualcosa che ci riporta a Verga e i suoi disperati personaggi e qualcosa che assomiglia al punto del non ritorno delle illusioni.
Il pensiero che ricorre è che il personaggio sia incompiuto, interrotto nel sogno, svegliato al-l’improvviso e schiaffeggiato dalla “spazzatura del peccato implicito”.
La consapevolezza della rottura del sogno rende il personaggio freddo e immunizzato dal dolore, quasi un semplice fotografo delle inumanità; tuttavia l’incapacità di accettare le ragioni di queste illusioni violate circonda il personaggio di un dolore intimo e profondo, tutt’altro che immune dalla realtà.
Valeria Battiato nasce il 20 marzo 1988 a Roma. Attualmente vive a Biancavilla (CT) alle pendici dell’Etna. Maturità classica e tre passioni: scrittura, lettura e Catania, dove sta ultimando gli studi in Ingegneria Gestionale. Torna nel panorama letterario dopo una pausa lunga tre anni.
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