Stamattina, domenica 7 aprile 2013, presso la Cattedrale di Catania una delegazione dell’associazione Genitori a Vita si è incontrata per un momento di silenzio e preghiera a ricordo di tutti quei papà che, non reggendo al
terribile peso dell’allontanamento dai propri figli, si sono tolti la vita.
La scelta della data si riferisce al fatto occorso il 7 aprile 1996, in questo giorno ad Aosta, un maestro elementare si diede fuoco davanti al tribunale della città, perché non gli facevano vedere la figlia dopo la separazione dalla moglie.
Secondo i dati dell’U.E. in Europa sono 2000 le vittime i padri che si sono tolti la vita a causa del dolore della lontananza dei propri figli. Per questa ragione nell’ultimo decennio si sono intensificate le nascite di associazioni e movimenti a tutela della bigenitorialità: un problema sociale che tocca numeri esuberanti di genitori costretti a vivere sotto scacco nonostante le normative di legge.
Durante la celebrazione liturgica, ha pronunciato parole di profonda solidarietà e sostegno a favore dell’Associazione, impegnata in primo piano nel delicato compito di aiutare padri e madri nel difficile cammino della rottura di unioni in cui sono gravemente compromessi i rapporti con i figli.
A fine della cerimonia, si è tenuto un Sagrestia un breve incontro informale con il quale la delegazione dell’associazione Genitori a Vita, con a capo il suo Presidente Andrea Poma, ha espressamente chiesto di aprire con la Chiesa un dialogo fattivo sui fatti oramai endemici, che minano i rapporti tra genitori a discapito della salute mentale dei figli, costretti a subire i danni maggiori. Dopo un breve, ma intenso, scambio di parole, Mons. Barbaro Scionti si è espresso favorevolmente al sostegno della causa.
Nei prossimi giorni il direttivo dell’associazione Genitori a Vita chiederà un’udienza al Vicario Generale. Mons. Agatino Caruso presso l’Arcidiocesi di Catania.
Vera Ambra