Piovosa e umida, in Galleria Vittorio Emanuele II al numero 12 alla libreria Bocca si è svolto l’incontro delle autrici di Akkuaria, Assieme a me Antonella Cavallo, Elena Caserini ed Erre Estès. La libreria Bocca è un cammeo della nostra città.

Fondata nel 1775 raccoglie libri d’arte e storici di una bellezza incredibile. Essere ospiti in questo luogo che ha visto tra i suoi frequentatori personaggi di spicco dell’arte contemporanea e non solo è un grande onore.

Vera Ambra ha conquistato il cuore di Giorgio Lodetti, non si conoscono i due, eppure come sempre capita con chi “s’imbatte” in Vera scocca quella scintilla che io ben conosco. Giorgio è un giovane uomo preparato e intelligente, curioso e gentile, parla di Vera come se la conoscesse da tempo, ne coglie il messaggio e l’impegno, riceve noi autrici con un largo sorriso sincero e da subito ci fa sentire a nostro agio.

Il negozio non è di per sé piccolo, ma gli scaffali ricolmi di libri fino al soffitto non sono sufficienti per contenere tutte le opere esposte, ripiani e strutture mobili sono ovunque, senza contare i quadri  appesi in modo singolare alle librerie o a qualche piccolo spazio di parete non impegnato dagli scaffali. Due magre giraffe pendono dal soffitto, opera di una singolare artista che inconsapevolmente, all’avventore della libreria Bocca suggerisce un opera di Picasso se solo ci fossero delle fiamme  a completare il tutto. Giorgio Lodetti il nostro ospite le adora, benché non perfettamente d’accordo sulla bellezza di codesta opera, è tale il suo entusiasmo quando parla di arte e artisti che non posso alla fine della serata concordare che in effetti in questo negozio meraviglioso e dal profumo antico, le due giraffe magre sono perfette.

La prima sorpresa è al mio arrivo, ci sono persone già sedute, non capita spesso trovare il pubblico già pronto ad ascoltarti, non riconosco nessuno tra loro e penso che sia un buon segno, “la voce si sparge” è questo lo scopo quando presento il mio romanzo, – pubblico nuovo = possibili lettori.

Ora devo solo conquistarli: la formula non è nuova per me; la “presentazione rappresentata” della Moglie Imperfetta.

Tre attori in questo caso, visto le dimensione del negozio e gli spazi, che  interpretano altrettanti personaggi del libro e che conversano con me, lo fanno riferendosi al racconto e quindi il dialogo si fa man mano serrato, pungente ma anche amorevole in alcuni passaggi. Sono seduti tra il pubblico ignaro della loro presenza e quando uno di loro all’improvviso si alza e comincia a parlare con me, il pubblico rimane piacevolmente sorpreso e incuriosito da questa sorta di battibecco che si crea tra autore e personaggi. Logicamente il finale non viene svelato ma sicuramente una briciola di curiosità s’insinua nella mente del pubblico e alla fine oltre agli applausi di rito scorgo sui loro visi il sorriso fanciullesco di chi, come in una bella favola, si è sentito, anche se per un breve attimo parte della storia stessa e questo riempie il mio cuore e mi rende felice di essere una scrittrice.   

 

Sonja Radaelli