La particolare sfilata ha avuto come modelli d’eccezione trentaquattro bambini di età compresa dai 4 ai 12 anni, tra disabili e normodotati, a sottolineare la forte volontà di integrare e rendere familiare la vita di chi lotta tutti i giorni contro handicap gravi o gravissimi. Patrocinato dalla Provincia Regionale di Catania, l’evento ha registrato una notevole partecipazione del mondo dell’associazionismo catanese; hanno dato il loro apporto infatti le associazioni: “Sicilia Emergenza”, “Akkuaria, un ponte sulla cultura”, “AICS Comitato Provinciale di Catania”, “Artists e Creatives”, “Logos”, “Fondazione Città Invisibile”, “Centro Antiviolenza Galatea”, “Autismo oltre” e “Una luce per l’autismo”. Un sostanziale sostegno è pervenuto da parte della Fondazione VULNUS Azienda Ospedaliera Niguarda Cà Granda di Milano, dalla Tomarchio bibite, Centro Fiorista Sud, Elettro Impianti.
I capi per la sfilata sono stati forniti da Ragazzini Generali. Il coordinamento dei bambini è stato curato da Vera Ambra mentre le acconciature sono state eseguite dalla beauty designer Agata Restifo. Alla serata, presentata dalla scrittrice Carmen Privitera, hanno preso parte le ginnaste della palestra “Mondo Ginnico” e il disck jochey Dany Monaco.
Particolare soddisfazione è stata espressa da Angela Rendo, responsabile del coordinamento siciliano Famiglie Disabili Gravi e Gravissimi, e dalla presidentessa nazionale Maria Simona Bellini, che hanno commentato e «ammirato l’affluenza e la gioia che ha animato la serata e hanno ringraziato in special modo il vice-presidente del Consiglio Provinciale Carmelo Giuffrida e l’on. Rosario Crocetta per il loro apporto propositivo. Proprioquest’ultimo ha precisato la volontà di «sposare la causa di chi lavora e dona il suo tempo ogni giorno per chi è meno fortunato», annunciando la presentazione di un disegno di legge «per il prepensionamento di genitori e familiari che assistono quotidianamente, spesso per 24 ore al giorno, disabili gravi e gravissimi». La speranza è che iniziative lodevoli come questa avvicinino una volta per tutte due mondi, quello troppo spesso in ombra dei disabili e quello troppo spesso cieco e sordo dei normodotati, separati da sempre da una barriera di incomunicabilità che isola, in maniera deplorevole e ingiustificata, chi chiede soltanto l’aiuto e l’ascolto che merita.

Giuliano Busà – 17 luglio 2012