La stagione lirica del Massimo Bellini, continua con un altro trionfo firmato dal Regista Roberto Laganà, maestro che vanta grandi momenti di successo nella storia del nostro teatro. Un allestimento che a ragione ha puntato il riflettore sui due temi principali dell’opera: l’attesa e l’abbandono. Lo sguardo di Cio-Cio-San rivolto verso il mare alla fine del secondo atto e così lo troviamo all’inizio del secondo atto, è stato di buon effetto emozionale. Ben marcati nei loro ruoli e caratteri sono stati i personaggi.
L’interpretazione di Donata D’annunzio Lombardi, nel ruolo di Madama Butterfly con un canto sicuro in tutti momenti, accompagnato da una ben dosata espressività che non poche volte ha destato la commozione nello spettatore, come in fondo deve essere. Il ruolo di Pinkerton è stato ricoperto dal tenore Giorgio Casciarri, in sostituzione di Rubens Pellizzari. Seppure con qualche rara imperfezione nel cantato, ha saputo ben centrare il carattere abbietto del personaggio. Bella anche la figura di Sharpless, console degli Stati Uniti a Nagasaki. Un personaggio di gran spessore umano, ben interpretato da Carmelo Corrado Caruso. Suzuki, compagna fedele fino alla morte di Butterfly, è stata interpretata da Antonella Colaianni. Il miserabile Goro è stato interpretato da Stefano Osbar, che come Suzuki ha saputo ritagliarsi un proprio momento, dando al personaggio un ampio respiro. Concetto Rametta nel ruolo dello zio Bonzo, che seppure con una apparizione effimera, ha saputo creare nel pubblico quel giusto pathos, caro a Puccini. Il ricco Yamadori è stato ben interpretato da Daniele Bertolini.
L’orchestra è stata diretta dal maestro Fabrizio Maria Carminati.
Uno spettacolo di qualità che è da annoverare tra i più bei lavori nell’annuario del nostro teatro.
Alessandro Scardaci
Foto Giacomo Orlando