Care Natasha e Malia Ann Obama,
con questa lettera noi bambini siciliani vi chiediamo di parlare al posto nostro con il vostro papà, il Presidente degli Stati Uniti d’America, riguardo alla base militare a Niscemi in Sicilia, dove già sono state costruite tante altissime antenne e dove altre grandissime, che chiamano il Muos, sono in costruzione.
Noi non sappiamo bene a cosa servono quelle antenne, ma i grandi ci dicono che fanno male alla salute e che sono responsabili di tante malattie e in più ci hanno raccontato che quelle antenne, in caso di guerra, verranno colpite dai nemici. Ma noi non abbiamo nemici e abbiamo invece tanta paura delle malattie!
In televisione il vostro papà sembra tanto buono e sensibile; perciò vi scriviamo, sperando di fargli arrivare in questo modo la nostra voce. Affidiamo anche a voi i nostri piccoli sogni di gioia e serenità, in modo da raccontarli a lui con il linguaggio di noi piccoli.
Non vogliamo essere bersaglio di guerra; vogliamo solo giocare e vivere in salute, felici. Così abbiamo pensato di fermare i lavori del Muos accumulando i nostri giocattoli davanti all’ingresso della base. E anche se ci dicono che il Muos è più forte dei nostri migliori robot, noi lo stesso li porteremo davanti a quel cancello sabato 30 marzo 2013, insieme alle nostre mamme e ai nostri papà, e alle mamme e ai papà di tanti altri bambini della Sicilia e di tutta l’Italia che quel giorno verranno a trovarci. E poi vediamo chi la vince la battaglia dei mostri …
Sabato penseremo affettuosamente pure a te Natasha e a te Malia Ann; anche se voi non avrete ancora ricevuto questa lettera, ugualmente vi sentiremo vicine: perché sappiamo che il pianto e il sorriso di ogni bambino sono il pianto e il sorriso di tutti i bambini del mondo. E questa per noi si chiama pace.
I bambini di Niscemi
28 marzo 2013