La felicità è un lungo viaggio

Posted by on Mar 27th, 2013 and filed under Libri. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. Both comments and pings are currently closed.

La felicità è un lungo viaggio

Un viaggio affascinante per le vie d’oriente fino in India e poi concluso nella città dei Profeti di Gerusalemme
L’Oriente, e in particolare l’India, offre molte possibilità di ricerca per uno studioso delle scienze religiose, un ricco panteon di credi, antiche superstizioni e tanta saggezza nei testi sacri dell’antica India. La cultura islamica dei paesi orientali rivela molti pregiudizi dogmatici che anche noi occidentali abbiamo ricevuto con l’insegnamento cristiano mal compreso e mai messo in pratica.
L’ebraismo che i cristiani offendono e perseguitano per ignoranza altro non è che la vera radice della nostra cultura giudaico-cristiana; condanna inesorabilmente la nostra, lasciando la ricerca di Gesù Cristo nell’oblio.
L’ansia di scoprirsi, di crescere e di conoscere, diventa come un pozzo che non termina mai di riempirsi; il cercatore solitario, che studia le altre culture, non si lascia influenzare da queste, si interroga e cerca una risposta, però rimane libero dai pregiudizi culturali tipici di noi occidentali. Una sete del sapere che non cessa mai di disse-tarsi, questo è il destino di chi ostinatamente cerca di conoscere le fedi antropologiche dei popoli.
La desiderata ricerca dell’Autore inizia dopo la perdita del padre e successivamente dagli insegnamenti dal nonno materno, i quali diedero l’impulso alla ricerca delle verità della vita.
Il grande viaggio si svolge in pullulanti incontri di anacoreti asceti, profeti di dottrine religiose, fachiri, monaci colti e anche mendicanti e digiunatori solitari. Questi singolari personaggi che incontra per la sua strada lo interrogano e lo tormentano con una sequela di interrogativi; il cercatore, non trovando risposte esaurienti, li va a scovare negli antichi testi sacri dei Veda del Corano e nella Bibbia, al fine di colmare la sete del sapere e scoprire qual è il significato del destino umano.
L’Autore è spinto dalla curiosità e il desiderio di conoscere chi sono i Mullah islamici guerrieri del deserto, chi erano i nostri cava-lieri crociati che partivano dalle loro terre per andare alla difesa del tempio di Salomone e del Santo Sepolcro, i guerrieri Kshatriya narrati nella Bhagavadgītā indù, i Brahmini Principi nati due volte, che si incarnano in animali e lanciano maledizioni a chi uccide.
I Vaisya contadini e commercianti, usciti secondo i Veda dalla pancia dei Brahma, e infine sotto tutte queste caste privilegiate c’è il più incommensurabile dolore dei Paria: non hanno casta sociale, non sono nulla e non hanno il diritto di esistere, vivono nell’oblio delle strade di un paese vasto come l’India.
 
Le terre lontane dell’Oriente, una sorta di favola colorata, dalle inconfondibili tonalità forti e accese che certamente non hanno nulla a che fare con il nostro Occidente grigio, pieno di paure e pregiudizi, la fantasia umana corre nei racconti fantastici, pieni di significati allegorici.
Le Mille e Una Notte raccontate dalla nonna quand’era bambino, come insegnamento morale, portano il cercatore verso la via del possibile numinoso trascendente nella terra abitata degli arabi.
Le sue credenze e i suoi profeti lo portano alla scoperta della Terra Santa dove i kabbalisti ebrei rivelano nuove conoscenze, che alla fine ci conducono alla scoperta di un Unico Dio Spirituale.
Il panteismo e il suo concetto di Assoluto Puro Spirito Supremo con strani enigmi tutti suoi, schiaccia l’individuo, anzi sconsiglia la ricerca monoteista e invita il viaggiatore nomade verso l’ignoto mistero relativo del destino umano.

L’oriente è un grande continente, i suoi orizzonti schiaccianti, le sue notti insidiosamente fascinose, la sua fauna e la sua flora antica come il mondo, questa è la storia di Antonino Greco che racconta a noi.

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http://www.akkuaria.org/antoniogreco/

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