Nell’Anno Europeo dell’Invecchiamento Attivo e della solidarietà tra le generazioni, il mio messaggio è stato una riflessione sul bisogno di gioia che tutti abbiamo, e questo è il sentimento generato dall’ incontro, della disponibilità vera.
Il naturale crescere implica l’invecchiamento, e questo nostro naturale stagionare, questo stupendo fenomeno, ci fa crescere dentro al nostro corpo. Invecchiare, per vedere nel seguito delle generazioni, e per rendersi conto della bellezza già vissuta. La mente si consolida. Il corpo, come tutte le cose meravigliose, è fisiologicamente destinato a trovare posto nella memoria.
La memoria è quello che serve per crescere e se il rispetto per le memoria ci identifica, la riconoscenza per i detentori della memoria ci nobilita, come uomini, come figli e come persone impegnate nella vita, nelle cose del mondo e nel sociale.
Oggi siamo forse un po’ troppo presi da Moderne Superficialità, che ci fanno distrarre da riflessioni, dialoghi e immagini di noi a ritroso, nel tempo di ognuno di noi, che invece ci possono guidare verso la profondità delle radici, della storia e verso le radici della nostra storia personale e familiare. Sociale. Umana.
Ad antichi equilibri territoriali si sono aggiunti comportamenti “moderni” che vanno verso l’alto, tutti aspiriamo e diventare più di quello che siamo e, forse troppo velocemente, con foga a volte eccessiva, ci dirigiamo verso la singolarità della persona sola, che nasce, invece, per fare parte di un insieme. Oggi vediamo Uomini soli, Donne sole, figli soli, Anziani soli.
Tra non molte decine di anni, un terzo della popolazione Europea sarà Anziana, ovvero con età superiore ai 65 anni. E’ questo, il messaggio, il senso del mio libro “A tuo padre ”, una riflessione sui rapporti tra familiari e Anziani. Le famiglie interessate da situazioni difficili da gestire, devono poter trovare una risposta vicino casa propria. Questa è la direzione verso cui devono andare le Politiche Sociali, secondo me.
Anziani che possono contare sui Giovani. Giovani che possono contare sui propri Anziani.
Il cambiamento è già cominciato ed insieme agli Anziani lo si vivrà meglio.
Roma, 2 Febbraio 2013
Antonino Chiaramonte