Il 9 febbraio presso “La Casa degli Artisti” a Gallipoli, nell’ambito della tredicesima edizione di “Viaggio tra le vie dell’Arte“, organizzato e promosso dall’Associazione Akkuaria di Catania e patrocinato dalla Fondazione Umanitaria sede di Roma e dal Comitato Provinciale di Catania dell’A.I.C.S. Settore Cultura, si è inaugurata la mostra “Dall’attualità al fantasy” del Maestro Giorgio De Cesario, firmatario del Manifesto “Alienismo”.
Il movimento artistico e di pensiero, nato dall’esigenza di rappresentare l’Arte partendo dalla manifestazione dell’Idea e dalla sua interpretazione, con lo scopo di riportare il pensiero creativo all’interno di forme adeguate a esprimere la complessa spiritualità contemporanea, sperimentando nuovi equilibri fra contenuti e forme nella sintesi che si produce fra la natura spiritualizzata e lo spirito materializzato. Dunque un movimento che vuol controbattere e contrastare con i mezzi possibili l’attuale condizione della nostra società contemporanea, oggi sommersa in una delle più totali e aberranti forme di alienazione.
Era l’estate del 2011 quando, immersi nel caldo cocente di quel luglio, Giorgio De Cesario, parlandomi del compianto Eugenio Giustizieri, noto critico d’arte salentino, mi disse che era passato a miglior vita senza aver veduto nascere il movimento artistico che, insieme a lui, avevano intenzione di mettere su. All’improvviso si accese la scintilla nella mia mente e cogliendo quell’occasione al volo feci di tutto per realizzarla. Difatti – computer alla mano – alle 12.49 del 18/01/2012, ora e giorno in cui venne registrato il dominio www.alienismo.it, nacque ufficialmente il Movimento.
La scelta del nome è stato il parto più difficile in quanto doveva rappresentare il “momento attuale”, ossia il periodo storico che stiamo attraversando. La scelta cadde sulla parola “Alienismo”.
A dir il vero è una parola che spaventa, che mette ansia, una parola da cui prendere le distanze.
Tutto sommato queste preoccupazioni sono state il deterrente principale della scelta: siamo diventati altro da noi stessi e per questa ragione – attraverso l’arte – occorre dar vita a nuove idee, nuovi progetti, a una rivoluzione culturale, anche attraverso l’uso della moderna tecnologia che oggi ci permette di compiere azioni che sino a un ventennio fa erano impensate.
È trascorso quasi un anno da quel primo appuntamento che si è tenuto l’11 febbraio a Roma, la prima apparizione pubblica del Movimento, accompagnata da una copiosa nevicata che aveva coperto di bianco la capitale. Un anno che più che altro è servito per mettere in atto i propositi che ci eravamo prefissati con la firma del Manifesto.
Si è lavorato sul recupero del “pensiero” attraverso la parola ed è stata avviata la campagna di sensibilizzazione sociale con l’intento di creare e sperimentare nuove forme per vivere e comunicare in modo adeguato i nostri bisogni naturali e personali di felicità. Difatti l’esigenza è nata dalla reale urgenza di aiutare e aiutarci a riconoscere il proprio sentire, oggi fortemente offeso e penalizzato da accadimenti che sempre più scadono e si tramutano in esempi pratici di violenza inaudita.
Contemporaneamente, Giorgio De Cesario – dal punto di vista artistico – ha realizzato una serie di opere pittoriche che mettono in evidenza quella perdita di equilibrio che nella nostra attuale realtà viviamo tutti i giorni e che con facilità possiamo ritrovare nelle otto tele e una scultura della sua nuova collezione.
Sono un’attenta estimatrice delle opere di Giorgio, tant’è che molti dei suoi lavori fanno parte della collezione di libri che ho edito per conto di Akkuaria.
A pensarci bene, spesso mi chiedo qual è il modo in cui un artista percepisce la realtà che lo circonda. D’accordo che ognuno ha il proprio sentire e il proprio modo di rapportarsi con il mezzo espressivo, ma c’è un denominare che accomuna tutti. E questa risposta l’ho trovata nel mondo dei bambini.
Loro vedono le cose in maniera diversa perché non hanno le sovrastrutture mentali che la vita si diverte a costruire nel mondo degli adulti. Sanno sorprendersi per poco e colgono gli aspetti più genuini.
Forse gli artisti sono dei bambini che giocano a fare gli adulti? Io dico che la vita sarebbe migliore se tornassimo a imparare a vedere il mondo con gli occhi della genuinità e ad esorcizzare il lupo cattivo che alimenta le nostre paure.
Credo che sia questo il percorso di Giorgio. Attraverso le sue opere ha cercato di esorcizzare il suo lupo, di prendere le distanze dalla follia che coglie all’improvviso e fa di noi tutti delle vittime inconsapevoli della cronaca che pubblicizza attraverso gli schermi e i giornali fatti talmente spaventosi che sembrano finti.
E allora affacciamoci nei piccoli teatri di Giorgio De Cesario per assistere alla rappresentazione fantastica di avvenimenti che nel 2012 hanno tanto colpito i nostri occhi e le nostre orecchie: La Farfallina di Belen Rodriguez, forte elemento di gossip che segnò il Festival di Sanremo; La Donna con le Valigie, ispirato al disagio delle donne; L’Ultimo Tango, ispirato a Parolisi e alla moglie Melania; La Rinascita Maya, argomento che negli ultimi anni ha tenuto tutti con il fiato sospeso; Fiore Reciso che rappresenta la vita interrotta di Melissa Bassi, studentessa a Brindisi; La Madonna del Giglio che ripercorre il naufragio della Costa Concordia; Una Vita Spezzata, dedicata a Yara Gambirasio, ginnasta e fanciulla dai mille sogni, tutti infranti da una fine tragica; Caecus Caeco Dux che si ispira ai ciechi di Bruegel; ed infine La sposa Lasciata, una scultura di figura femminile con la quale l’artista denuncia la crisi del matrimonio, della famiglia e l’aumento di separazioni e divorzi.
Ognuna di queste opere è una porta che si apre nella coscienza collettiva e attraverso la gioiosità dei colori mette in risalto la drammaticità della pura follia.
Vera Ambra
BIOGRAFIA DI GIORGIO DE CESARIO
Architetto, pittore, scultore, grafico, Giorgio De Cesario nasce a Matino (Le) il giorno di Capodanno del 1956. Dal 1989 è docente di progettazione presso il Liceo Artistico di Grottaglie (Ta). Dopo anni di ricerca e sperimentazione è riuscito ad elaborare una sua tecnica pittorica personalissima. Uno stile nuovo conosciuto in tutto il mondo, fatto di personaggi con volti in argilla in rilievo sulla tela che si muovono su uno sfondo pieno di cromatismi e ghirigori. Particolari sono inoltre le figure femminili, caratterizzate da corpi sinuosi e dalla presenza di un orecchino vero pendente da uno dei due lobi. Attualmente Giorgio De Cesario vive ed opera a Gallipoli nella sua casa-museo, Villa Maritati De Cesario, da lui sapientemente ristrutturata ed ampliata. E’ un grande e scenografico contenitore d`arte denominato “La Casa degli Artisti”, una costruzione ultramoderna, caratterizzata da un certo eclettismo di stili un po’ orientaleggianti e un po’ mediterranei,comunque energicamente innovativa. Inoltre ha viaggiato per il mondo venendo a contatto con diverse realtà ed incontrando personaggi di spicco della cultura italiana e straniera, come Giorgio Forattini, il critico e poeta Eugenio Giustizieri, i poeti Beppe Costa , Francesco Mandrino e Vera Ambra, i minimalisti Salvatore Pepe, Letterio Consiglio, Raffaele Iannone e Luigi Cipparrone, gli artisti Giuseppe Cascella, Ralph Gilliam, Max Hamlet Sauvage, Fernando De Filippi e Mario Cassisa. Le frequenti mostre della sua carriera artistica, sia personali che collettive, hanno tutte riscosso grande successo di pubblico e di critica.