Andrea Poma da ben 14 mesi si è stancato di navigare nelle calme acque della burocrazia, e stanco di aspettare che accadesse “qualcosa” che gli permesse di vedere, parlare e stare suo figlio ha messo in atto la sua protesta. Solidale al gesto è stato Giuseppe Cirino, un altro padre che ha da 14 anni affronta processi a suo carico intentati dalla moglie, che nel frattempo lo ha ridotto in miseria.
I due manifestanti, con la dignità del loro dolore, in rappresentanza anche delle migliaia di padri che si trovano nelle medesime condizioni, attraverso i microfoni delle maggiori emittenti televisive hanno avuto il modo di raccontare le vicissitudini e la grande sofferenza di non poter vivere e accudire – come padre – i loro figli.
Tutto questo altro non è che una piccola pagina del grande libro che giornalmente annovera le iscrizioni a ruolo di processi intentati a carico di una madre o di un padre, senza che si tenga conto del modo in cui tra le righe delle “conseguenze” ci segnano le sorti dei figli che all’improvviso diventano il terreno fertile dove piantare semi di odio nei confronti dell’uno o dell’arto genitore.
Credo che nessuno si chiede mai cosa succede nella testa e nel loro cuore di questi “figli”. L’unico pensiero che conta è come trasformarlo in un assegno “mensilmente spendibile…”
«Andrea e Giuseppe, sono due dei tanti padri che ho avuto modo di conoscere» afferma Vera Ambra, nella sua qualità di capodipartimento degli Affari Sciali del C.A.D. (Centri di Ascolto del Disagio). «I risultati tangibili di questa nuova forma di follia collettiva ha già coinvolto l’intera Italia, provocando nuove forme di povertà. Negli ultimi anni, a sostegno dei genitori separati, si sono costituite associazioni volte ad affrontare tali problematiche, dall’altra parte non c’è una legge specifica che tutela e garantisce ai minori il diritto di vivere con il padre e la madre o quanto meno di assicurare l’esercizio della genitorialità ad entrambi i coniugi.»
È stata la stessa Vera Ambra, stamattina a convocare stampa e a sostenere in prima persona i due scioperanti.
Tempestiva è stata anche la presenza del dott. Mario La Spina, Presidente del C.A.D. Provinciale di Catania che ha immediatamente attivato tutte le forze provinciali al fine di formare una staffetta di sostegno per le ventiquattrore. Lo stesso ha dichiarato che a livello regionale il C.A.D. ha attivato un osservatorio relativo alla sfera dei minori.
Sempre nel corso della mattinata i due esponenti del CAD si sono incontrati con il dott. Giuseppe Gisabella, stimato medico odontoiatra catanese, attualmente presidente di “Papà separati” associazione per la tutela dei diritti dei figli nella separazione e insieme hanno concordato di mettere allo studio una proposta organica per una reciproca e fattiva collaborazione.
Maria Consoli