Ci sono: un giovane marito, che lavora in pubblicità e non ha mai tempo per la famiglia, una giovanissima mamma, che dopo la nascita del figlio ha smesso di lavorare e si è dedicata al bambino, ricavandone un senso di frustrazione e poca autorealizzazione, un bambino che fa la sua parte di innocente, affezionato a entrambi i genitori.
Quando la madre decide, al colmo dell’esasperazione, di andare via per trovare se stessa, sapendo che così frustrata non potrà mai essere una buona madre, il marito si trova solo col piccolo Billy, di 5 anni, al quale non sa neppure preparare la colazione del mattino.
Ci commuoviamo per questo marito imbranato, solo alle prese coi problemi contemporanei del lavoro e delle cure per il piccolo, con cui nasce un bellissimo rapporto, al punto che quando la madre decide di tornare , dopo aver trovato un lavoro, rivuole il figlio, lui non è più disposto, sceglie, nonostante le gravi difficoltà di tenerlo con sé. Ma la giustizia è di diverso parere, e in un dibattito pubblico in tribunale, che chiarisce le ragioni di entrambi, i giudici lo riaffidano alla mamma, promettendo al padre di vederlo spesso.
Il padre, a questo punto, mostra tutto lo strazio di essere separato dalla sua creatura, che però cerca di farsi forza per il bene del piccolo.
Il finale è a sorpresa…. ed è commovente. L’amore vince sempre , quando è vero, amore paterno, materno e filiale. La forza e la tenerezza dei due personaggi è ben messa in scena da Federica Di Martino e Daniele Pecci, ottimi entrambi, senza dimenticare il piccolo Francesco Borgese nel ruolo di Billy.
Il dramma si svolge a New York, ma potrebbe svolgersi a Milano o Roma, o in qualunque città: la donna è oggi confusa tra i ruoli che deve sostenere e non sempre sa fare le scelte giuste, tenendo insieme affetti e realizzazione sul lavoro, l’uomo a sua volta vive una vita frenetica per mantenere la famiglia e non sa dosare tempi e modi per stare con la famiglia. Così nascono tanti problemi: la coppia vive un disagio che è comune a molti.
La commedia ha il merito di farci riflettere ma senza accentuare drammi strappalacrime, in tono abbastanza sostenuto ma leggero e soprattutto commovente. L’abbraccio finale sancisce un’alleanza fra i due, lasciando aperto il vero finale .
Spettacolo molto godibile , da non perdere,
serena accàscina polizzi